martedì 18 marzo 2008

VELTRONI E’ ORA DI SVELARE IL CONVITATO DI PIETRA I

Come anticipato da Il Tempo due mesi fà, la trimestrale di cassa ha confermato che il prossimo malcapitato inquilino di Via Venti Settembre dovrà riscrivere, in giugno (per l’”assestamento di bilancio”) la legge finanziaria per fare fronte all’eredità immediata lasciatagli da Prodi & Co: una falla di bilancio variamente valutata (dai 20 maggiori istituti econometrici) tra i 4 ed i 12 miliardi di euro- le differenze riguardano le stime macro-economiche e la speditezza della manovra. All’inizio di febbraio, non prevedevamo che il dollaro Usa sarebbe affondato, che l’oro sarebbe alle stelle, che il caro-vita (sempre più mordente) azzannerebbe i quattro quinti delle famiglie, che il “consensus” dei 20 istituti stimerebbe una crescita prossima allo zero (il dato è della sera del 14 marzo) per l’Italia del 2009 a ragione dell’effetto di trascinamento degli aumenti fiscali-contributivi attuati dagli attuali leader del PD. Pensavamo che il pasticciaccio brutto riguardasse quasi solamente la finanza pubblica non che l’eredità dello zio Romano toccasse tutti gli anfratti delle nostre tasche e della nostra vita.
A fronte di un tale ingorgo, occorre dare indicazioni precise e di terapie e di dottori chiamati ad applicarle. Il PdL ha specificato che il compito verrà affidato al Prof. Giulio Tremonti; il quale in un saggio ha presentato le proprie idee ad integrazione di quanto scritto nel programma elettorale. Le linee proposte possono piacere o non piacere ma sono chiare: rinegoziare con il resto degli Stati dell’euro la strategia, affrontare il debito pubblico con un programma di privatizzazioni, agire sull’offerta e sui prezzi liberalizzando al massimo, protezione temporanea di alcuni comparti da prassi aggressivi da parte di Paesi a bassi salari e bassa protezione sociale, graduale riduzione di tasse ed imposte.
WV (Walter Veltroni), invece, si trincea dietro il decalogo e non fa capire chi sarà il Convitato di Pietra chiamato dal PD a dipanare la matassa impasticciata, oltre che dallo zio Romano, dai cugini TPS e VVV (Viceministro Vincenzo Visco). E quali saranno le ricette che verranno adottate. Non potrà esserlo il buon Giorgio Tonini, responsabile economico del PD, laureato in filosofia e giornalista che ha fatto politica sin da quando era in fasce ed ha poca destrezza con i numeri. Non potrà esserlo l’ottimo Marco Causi, pedagogo economico di WV in quanto si è raramente occupato di tematica nazionali ed internazionali. Potrebbe esserlo Nicola Rossi (ma giudicato, a torto o ragione, liberal-dalemiano) non va a genio al sinedrio del PD. Alcuni pesi massimi consultati (tipo Mario Monti) avrebbero risposto picche: gli eredi di Prodi & Co. non hanno titolo al beneficio d’inventario, si devono toglier loro le castagne dal fuoco. Se il Convitato c’è ne faccia il nome e ne precisi la terapia. Se sotto il decalogo non c’è nulla, lo faccia sapere agli italiani. In modo che votino informati.

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