mercoledì 26 marzo 2008

TRE MOSSE PER CAMBIARE LA PREVIDENZA, IL TENPO 26 MARZO

Sino a due settimane circa dalle elezioni , il tema delle pensioni non è entrato tra quelli al centro del dibattito. Ve lo ho posto il leader del PD Walter Veltroni (WV) con una proposta d’aumento dei trattamenti più bassi. Secondo le stime dai lui stesso presentate costerebbe 2,5 miliardi di euro – da aggiungersi ai 15 miliardi di euro delle misure varate con la legge 247 del 24 dicembre 2007- da finanziari facendo ricorso all’erario (aumentando la pressione fiscale).
Un problema reale c’è. Le pensioni più modeste sono state falcidiate in termini di potere d’acquisto comparato dalle modifiche all’indicizzazione apportate dal Governo Amato nel 1993 e dal Governo Prodi nel 1996 Tuttavia, la proposta di WV porterebbe la spesa per la previdenza pubblica al 17% del pil (la media europea è il 10%) bloccando finanziamenti per sanità, infrastrutture, scuole ed altro.
Il miglioramento delle pensioni più basse può e deve essere trovato all’interno della spesa previdenziale con tre mosse parallele. In primo luogo, l’aumento dell’età effettiva di pensionamento. Indagini recenti- quali quella della Harris Interactive - mostrano che ciò è fattibile; l’abrogazione dei limiti d’età per chi vuole e può lavorare abolirebbe una discriminazione contro gli anziani da molti ritenuta incostituzionale. In secondo luogo, occorre rivedere ciò che in gergo è chiamato il “tasso di copertura”: è fattibile andare a riposo con una percentuale più bassa dell’attuale degli ultimi stipendi prevedendo una maggiore indicizzazione dopo i 75 anni d’età (quando aumentano le esigenze di cure). In terzo luogo, occorre introdurre il contributivo per tutti: gli svedesi lo hanno fatto nell’arco di tre anni, non di 18 come si prevede da noi,

Nessun commento: