Un festival di lirica italiana a Bucarest
giugno 7, 2015 Giuseppe Pennisi
Grandi orchestre e grandi interpreti un festival biennale
giunto alla ventiduesima edizione
La notizia è fresca. Ed anche presto per correre al
botteghino. Sta iniziando la stagione dei festival estivi. Quest’anno uno dei
più interessanti riguarda la musica barocca italiana e si svolge a Bucarest.
Non si tratta delle solite manifestazioni organizzate, con pochissime risorse,
dagli istituti culturali, aggregati alle Ambasciate d’Italia, i quali, spesso
ospitano, compagnie di giovani in tournée all’estero (quali quelle del Lirico
Sperimentale di Spoleto e dell’As.Li.Co di Como) ma di una sezione con grandi
orchestre e grandi interpreti un festival biennale giunto alla ventiduesima
edizione: il Festival Enescu che si svolge a Bucarest ed in altri luoghi della
Romania cari al compositori.
L’aspetto più importante della prossima edizione del
festival e del Concorso George Enescu è, come sempre, la sinfonica. Saranno
presenti concerti di formazioni di prestigio (tra le quali Berlin Philharmonic
Orchestra, Wiener Philharmoniker, London Symphony Orchestra, Royal
Concertgebouw Orchestra Amsterdam, Staatskapelle Dresden, San Francisco
Symphony Orchestra, Sankt Petersburgh Orchestra, Israel Philharmonic Orchestra)
e di solisti come Murray Perahia, David Garrett, Maria João Pires, Renaud e
Gautier Capuçon. La ricchissima edizione 2015 ospiterà per ventidue giorni
3.000 artisti, di cui 2.500 stranieri e 500 romeni, che si esibiranno in 58 concerti
al Palace Hall e all’Ateneo Romeno. Il cartellone spazia dal barocco alla
musica del XXI secolo e include ventidue composizioni di George Enescu. Si
terranno inoltre appuntamenti all’aria aperta nell’ambito dell’Enescu Festival
Square (3-20 settembre) e del Creative Bucharest – due progetti artistici nella
forma di Olimpiade culturale.
È in questo contesto che il Festival ospita alcuni
titoli operistici: l’Elektra, capolavoro espressionista di Richard Strauss,
affidato alla Bayerische Staatsoper e alla romena Radio Academic Choir; il
Wozzeck di Alban Berg eseguito dalla George Enescu Philharmonic Orchestra and
Choir eseguirà il 14 settembre.
Nel magnifico Ateaneum Romeno (una delle sale più originali
dell’Europa centrale) verranno presentati tre titoli del barocco italiani
affidati a complessi, anch’essi italiani, specializzati. Il primo è una vera
rarità: Catone in Utica di Leonardo Vinci interpretato dalla compagnia Il Pomo
d’Oro alla guida del romano Riccardo Minasi (classe 1978), tra i più apprezzati
violinisti e direttori della scena internazionale. Gli altri due sono più noti,
anche perché presentati di recente alla Scala: appartengono al periodo
veneziano di Claudio Monteverdi e sono tra i suoi ultimi lavori sia Il ritorno
di Ulisse in patria e L’incoronazione di Poppea. Ad interpretare queste
ultime due partiture, testimoni del neonato genere del melodramma, sarà
l’orchestra britannica Academy of Ancient Music, specialista di musica barocca
che predilige gli strumenti d’epoca e un approccio che mira a riportare in vita
lo stile esecutivo dell’epoca.
Tra le presenze italiane oltre a Minasi si esibiranno la
giovane e talentuoso ventiquattrenne pugliese Marzia Marzo (classe 1991)
nell’Elektra e il mezzosoprano veneto Marina De Liso (Rovigo, 1974) che vanta
una carriera internazionale e che per l’occasione interpreterà Ottavia
nell’Incoronazione di Poppea. Nel cast tra i migliori specialistici britannici
ed italiani.
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