A Ravenna il festival
musicale dedicato a Dante
giugno 3, 2015 Giuseppe
Pennisi
Obiettivo
principale è quello di mettere in evidenza l’attualità vivificante dei
capolavori danteschi, in primis la Commedia
Ravenna è, a pieno titolo, la Salisburgo
italiana. Al pari della città austriaca, il suo ‘festival’ si estende tutto
l’anno: stagione di prosa e di lirica di inverno e primavera, festival tematico
estivo, trilogia autunnale di opera o balletto. Come a Salisburgo, fa confluire vari generi (sinfonica,
cameristica, lirica, anche musica popolare) verso un argomento specifico.
Ancora, non disegna le coproduzioni anche le incoraggia: alcuni spettacoli di
due o tre anni fa (si pensi al Falstaff) stanno ancora circuitando in Italia ed
all’estero. Infine, tiene i conti in ordini anche grazie a sponsorizzazioni.
È davvero uno dei rari festival italiani che si è meritato un rilievo
internazionale.
Quest’anno
il Festival estivo è giunto alla ventiseiesima edizione. Dopo una doppia
ouverture (la prima, dal 22 al 24 maggio, dedicata ad una delle più note opere
rock e la seconda, dal 29 al 31 maggio, alla musica spirituale) ed una
manifestazione in ricordo del 25 aprile, apre il 4 giugno con un concerto
dell’orchestra del Maggio
Musicale Fiorentino diretta da Zubin Mehta. Il concerto, in effetti, apre un festival
che diventa pluriennale: è dedicato a Dante Alighieri, nei 750 anni dalla
nascita, e segnerà di fatto l’inizio di un percorso, della durata di sette
anni, con una scansione biennale, che si concluderà nel 2021, VII Centenario
della morte del poeta avvenuta a Ravenna.
Tappe
di questo percorso saranno altrettanti lavori e progetti commissionati dal
Festival ad artisti che operano nei diversi linguaggi della creazione
contemporanea, assecondando la natura multidisciplinare della manifestazione.
Obiettivo principale è quello di mettere in evidenza l’attualità vivificante
dei capolavori danteschi, in primis la Commedia, un inesauribile fonte
d’ispirazione in cui è forse depositato anche il segreto della nostra
modernità. Se spesso infatti ci si limita a consegnare Dante alle pagine degli
specialisti e degli studiosi che a volte ne possono neutralizzare la valenza e
la potente volontà rigeneratrice, l’approccio che adotta il Festival è quello
di vedere Dante come poeta del futuro e che nello stesso tempo diventa davvero
“uno di noi”, che molto si avvicina al Dante “everyman” ipotizzato da Ezra
Pound.
È
in questa prospettiva che il Festival propone fin dal primo anno nuove
creazioni e progetti artistici innovativi che proiettino e declinino la
Commedia nella contemporaneità, come nel caso della Video-Opera L’amor che move il sole
e l’altre stelle, commissionata dal
Ravenna Festival al compositore Adriano Guarnieri che si cimenta con il
Paradiso, o della Vita Nuova, una creazione musicale che Nicola Piovani ha
scritto espressamente per il Festival. Ed è proprio su questi due importanti
episodi che prende l’avvio una collaborazione “virtuosa” che vede due tra i più
importanti festival italiani – Ravenna Festival ed il Festival dei Due Mondi di
Spoleto – mettere in cantiere importanti coproduzioni e collaborazioni, come la
residenza condivisa tra la città romagnola e quella umbra dell’Orchestra
Giovanile Luigi Cherubini.
La
Video-Opera L’amor che move il sole e l’altre stelle, attingendo alla terza cantica della Commedia,
riconfigura quasi un nuovo poema della luce (e del suono vorticosamente
proiettato a 360° gradi nello spazio d’ascolto) potentemente immaginifico
grazie all’uso strutturale del live electronics di Tempo Reale e dell’immagine
digitale affiancata alle tecniche più sofisticate del light designing di
Vincent Longuemare. Tecniche ed équipe collaudate nei precedenti
due “episodi” di quella che si configura come un’ideale trilogia – ovvero
Pietra di Diaspro e Tenebræ – con la visionaria regia di Cristina Mazzavillani
Muti, assecondata dall’estro inventivo dello scenografo Ezio Antonelli e dai
video di Davide Broccoli. L’opera, diretta da Pietro Borgonovo alla testa del
Mdi Ensemble (giovane formazione che nasce da una costola della “Cherubini”),
nasce anche con la preziosa collaborazione con il Teatro della Pergola di
Firenze e verrà introdotta dalla lettura di versi danteschi da parte di un
grande attore come Gabriele Lavia. Sempre nella dimensione del mixed media si muove
la composizione Divina.com di Daniele Lombardi, per orchestra e live
electronics, giocato sulla vocalità estrema di David Moss e che ripercorre
sonoramente l’itinerario tracciato dalle lapidi dantesche disseminate a
Firenze. Un modo assolutamente originale per ripercorrere alcune delle tappe
fondamentali della vita del poeta nella città da lui tanto amata-odiata,
seguendone le tracce visibili di luoghi e personaggi che appaiono nella
concretezza di quelle lapidi incise e che creano un anacronistico legame, un
qui e ora di un mondo che da tanti secoli non c’è più. Divina.com verrà
eseguita dall’Orchestra Cherubini diretta da Tonino Battista.
Con
Vita Nuova il premio Oscar Nicola Piovani aderisce anch’egli perfettamente al
tema del festival ispirandosi alle molteplici declinazioni che l’Amore assume
in Dante, partendo inevitabilmente dall’amore per Beatrice (soggetto della Vita
Nuova). Daranno voce al lavoro l’attore Elio Germano (reduce dalla mirabile
prova data ne Il giovane favoloso, sempre per rimanere nell’ambito dei grandi
poeti) e la soprano Rosa Feola.
Questi titoli iniziali sono l’assaggio di un programma estivo che si estende sino al 27 luglioe che è pieno di novità e di stimoli.
Vale un viaggio.
Questi titoli iniziali sono l’assaggio di un programma estivo che si estende sino al 27 luglioe che è pieno di novità e di stimoli.
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