Il premio Reiter e l’amore ai
tempi del colera
giugno 17, 2015 Giuseppe
Pennisi
In uno spettacolo di due ore, senza intervallo, Laura Marinoni interpreta
tutti i ruoli di un intreccio molto articolato
Laura Marinoni è la nuova direttrice artistica del Premio Virginia Reiter
dedicato alle attrici emergenti (under 35). Premio che quest’anno giunge alla
ventesima edizione. La Marinoni è stata preceduta, nell’incarico, da Ottavia
Piccolo e Lidia Ravera. La manifestazione della premiazione, dal 2014
realizzata in collaborazione con Teatro di Roma, è in programma al Teatro
Storchi e nelle piazze di Modena il 24, 25 e 26 settembre, e sarà preceduta in
anteprima dalla mostra realizzata in collaborazione con il Festival della
Filosofia 2015, Virginia Reiter eredita il futuro (dal 18 settembre) a cura
delle costumiste Francesca e Roberta Vecchi. Concepito quale coda del Festival
della Filosofia di cui prende a prestito il concetto, l’allestimento rielabora
il tema dell’eredità partendo dal ruolo della Reiter in Madame Sans-Gêne di
Victorien Sardou per raccontare il cammino compiuto dall’arte della
rappresentazione in scena, nel suo passaggio dall’era del teatro a quella del
cinema.
Chi è stata Virginia Reiter (1862-1937)? dotata di una voce
melodiosa, “di un metallo puro”, con «velature delicate e inesauribile varietà
di ritmi» (scrisse la stampa dell’epoca), e di grande espressività, capace di
entrare in comunicazione con il pubblico anche grazie alla sua affascinante femminilità,
fu dedita all’arte non per tutta la sua vita. Si ritirò solo nel 1915, affinché
il suo pubblico serbasse di lei «un ricordo non offuscato da nessuna nube».
Adorata dal pubblico, amata da intellettuali come Marco Praga e Guido da
Verona, dalla Città di Modena, Virginia si distingueva non solo per
l’espressività infusa nelle sue interpretazioni ma per la sua versatilità, che
le consentiva di passare con pari intensità dalla pochade alla tragedia.
Nei giorni dell’annuncio della premiazione, Laura Marinoni era a Roma, al
Teatro Argentina, per presentare un’operina musical per cantatrice e suonatori
che sta avendo un grande successo: circuita in Italia da altre un anno, la
tournèe riprenderà in autunno e non si escludono puntate all’estero. È un
lavoro singolare: “L’amore ai tempi del colera”, tratto dal romanzo di
Gabriel Garcìa Márquez racconta la vicenda di un amore a distanza di Florentino
e Fermina che dura tutta la loro vita fino a compiersi nella vecchiaia
avanzata, al termine di una complessa vicenda che si svolge in Colombia,
Venezuela, Cuba e Giamaica. In uno spettacolo di due ore, senza intervallo,
Laura Marinoni interpreta tutti i ruoli di un intreccio molto articolato, con
l’aiuto di Alessandro Nidi al pianoforte e Narco Caronna alla chitarra ed alle
percussioni. Essenziale ma efficace l’apparato scenico. Di livello, la regia di
Cristina Pezzoli. Al pari di Virginia Reitter, la Marinoni, oltre a recitare,
canta ed accenna a passi di danza, fondendo, quindi, vari generi. Ci sono anche
incursioni nella canzone francese e brasiliana sino ad arrivare a Jannacci ed a
Jacques Brel. In breve , una “operina” affascinante.
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