Tsipras, la sòla greca e i ricordi liceali
22
- 06 - 2015Giuseppe Pennisi
Lette sulle agenzie di stampa (non è stato
diramato un documento ufficiale in quanto il tema è oggetto di una riunione
straordinaria dei Capi di Stato e di Governo dell’eurozona che dovrebbe
iniziare alle 19 di oggi ma, secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe essere
rinviata), lo schema di proposte presentate da Atene mi hanno ricordato i miei
anni al liceo Dante Alighieri di Roma.
In primo luogo, il professore di lingua e
letteratura greca il quale ci ammoniva che chi conosce la tragedia greca “sa
tutto sull’animo umano”, più e meglio di Sigmund Freud: le proposte di
ieri sera 21 giugno non differiscono molto da quelle delineate tre settimane fa
e sembrano avere lo scopo di convincere interlocutori fiaccati, e in questo
periodo impauriti, dal rischio non di una tempesta sui mercati finanziari ma di
un graduale spappolamento dell’Unione Europea (UE), di cui alla fine resterebbe
un “nucleo duro” osservante delle regole dei Trattati e degli accordi
intergovernativi ed un “girone” secondario dei “discoli” anche un po’
sfacciati.
In secondo luogo, mi ha riportato alle
lezioni di inglese in cui ci veniva insegnato il detto di Benjamin Franklin
secondo cui nell’esistenza umana le uniche cose definitive sono le tasse e la
morte; infatti, lo stesso Tsipras, pur chiamando “definitive” le proposte, si è
detto pronto a negoziarle alla riunione di stasera, oppure ad altre da tenersi
nei giorni seguenti; prova ulteriore che chi conosce le tragedie greche sa
tutto sull’animo umano. In terzo luogo, mi ha riportato in mente l’Eneide
di Virgilio con il suo Timeo Danaos et dona ferentes (“Temo i Greci
anche quanto portano doni”) Mi sono chiesto: dove è la fregatura, la sola?
La prima fregatura è nella procedura: le
proposte sono state presentate da Tsipras a Merkel, Hollande e Juncker al
telefono ieri sera e vengono portate per iscritto oggi a Bruxelles.
Questo è un segno che gli altri componenti del gruppo – compreso il suo grande
amico Matteo Renzi con cui scambia baci ed abbracci televisivi a più non
posso – sono considerati “junior partner” o soci aggregati dell’eurozona, il
cui direttorio è costituito da Germania, Francia, Commissione Europea e Grecia.
Curioso modo di comportarsi; Renzi farebbe bene a chiedere indietro i 46
miliardi di euro che ci deve Atene e smetterla di penalizzare statali e
pensionati per aiutare il suo “fratellino” ellenico.
Se la prima è una fregatura formale (e di
garbo), la seconda è sostanziale. In primo luogo, in materia di “saldo primario
attivo”, l’unica novità è l’accettazione di un meccanismo automatico per
effettuare tagli lineari in caso tale saldo (da concordarsi attorno all’1% del
Pil) scenda al di sotto della soglia che verrà definita stanotte (o nei
prossimi giorni). Tali tagli dovranno, però, di volta in volta essere approvati
dal recalcitrante Parlamento di Atene. Il programma di riforma della previdenza
resta decennale anche se dal 2016 si metterà fine ai prepensionamenti ed
all’equivalente di quelle che un tempo erano la nostre “pensioni d’anzianità”.
C’è anche un avvicinamento (peraltro poco dettagliato ed ancor meno chiaro) tra
Atene e “le istituzioni” in materia di Iva.
Non c’è assolutamente nulla sulla vera
piaga della Grecia: le regole corporative che soffocano la concorrenza e
bloccano aumenti della produttività, Silenzio completo anche in materia
dell’altra piaga greca: l’inefficienza (e la diffusa corruzione della pubblica
amministrazione). Invece, si chiedono nuovi aiuti che hanno scarsa probabilità
di essere restituiti.
La stampa italiana di oggi tesse gli elogi
di Tsipras. Renzi mostra di essere in orgasmo di fronte alle “proposte”,
nonostante sia stato trattato come un pariah. Totò commenterebbe: Siamo
uomini o caporali?
Ciascun lettore si metta nella casella che
meglio gli confà.
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