Roma nuova capitale della musica
contemporanea
DI GIUSEPPE PENNISI
C osa spiega la crescita della musica contemporanea a Roma, ormai
considerata, con Parigi e Berlino, una delle tre 'capitali europee' del
comparto? In questi anni di crisi, a Roma si respira un po’ un’aria simile a
quella che negli Anni Venti, gli scrittori Isherwood e Auden trovavano a
Berlino: un fascino che attira artisti innovativi. Ci sono, però, radici
profonde; negli Anni Trenta, il Governo italiano favoriva l’avanguardia
musicale (guidata da Malipiero, Dallapiccola, Casella), nel dopoguerra fu a
Roma che vennero fondati il 'Gruppo 63' di musica contemporanea e la principale
associazione europea del settore, Nuova Consonanza, il cui festival 2013
celebra i cinquanta anni dalla fondazione. C’è, poi, un gran numero di
accademie e istituti stranieri (particolarmente attivi quelli di Francia,
Germania, Olanda, Polonia e Stati Uniti) impegnati nel campo; questi ed altri
istituti collaborarono nel finanziare il festival annuale di Nuova Consonanza
quando venne a mancare la sovvenzione pubblica. Gli Stati Uniti aprono solo una
volta l’anno la splendida Villa Aurelia al Gianicolo (quest’anno il 17 novembre)
per concerti di musica contemporanea, in parallelo in varie sale, dalle 16.30
alle 23. Infine, due grandi festival: uno di rilevanza europea (Romeuropa
Festival che opera dal 1986 e si estende in vari mesi dell’anno) e uno
concentrato in due settimane (Emufest) ma di importanza mondiale nei settori
della musica elettronica e dell’elettro-acustica. Si tratta di iniziative, in
gran misura, autofinanziate (spesso con sponsor industriali attenti alle
tendenze delle nuove generazioni e con biglietti a basso costo per favorire la
partecipazione di giovani).
Il rilievo crescente della musica contemporanea a Roma sta inducendo istituzioni antiche a modificare la loro programmazione. L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia mette in cartellone da qualche anno una sezione 'Contemporanea' al Parco delle Musica. Quasi la metà dei concerti della prestigiosa Istituzione Universitaria dei Concerti, giunta alla 69esima edizione, è destinata a compositori viventi, tra cui un lavoro commissionato a Silvia Colasanti. La musica contemporanea ha grande spazio nel programma dell’Accademia Filarmonica Romana. Grande rilievo al nesso con l’innovazioni visiva (immagini computerizzate sincronizzate alle partiture). Alla prima mondiale di Studi sulla Notte (un notturno di 50 minuti) di Laurent Durupt (che sta lavorando su musica contemporanea sacra) nel Grand Salon di Villa Medici, la parte musicale (piano, percussioni, clarinetto) era strettamente integrata con il buio interrotto da lampade a guisa di stalattiti e dall’apertura di finestre e balconi sulla notte romana. Quali tendenze emergono? Le caratteristiche generali paiono essenzialmente tre: dodecafonia e serialismo sembrano ormai qualcosa del passato, mentre l’orientamento generale pare in favore del minimalismo; l’elettroacustica e l’elettronica sono funzionali alla parte strumentale e a quella vocale live; grande attenzione al descrittivismo. I temi sono numerosi. Il dibattito è aperto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La capitale si colloca alla pari di Parigi e Berlino, recuperando una vocazione forte per tutto il ’900 Vitale l’apporto dei centri culturali stranieri
il caso
La città pullula di concerti dedicati alle nuove tendenze Ed anche le istituzioni storiche si adeguano
Il rilievo crescente della musica contemporanea a Roma sta inducendo istituzioni antiche a modificare la loro programmazione. L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia mette in cartellone da qualche anno una sezione 'Contemporanea' al Parco delle Musica. Quasi la metà dei concerti della prestigiosa Istituzione Universitaria dei Concerti, giunta alla 69esima edizione, è destinata a compositori viventi, tra cui un lavoro commissionato a Silvia Colasanti. La musica contemporanea ha grande spazio nel programma dell’Accademia Filarmonica Romana. Grande rilievo al nesso con l’innovazioni visiva (immagini computerizzate sincronizzate alle partiture). Alla prima mondiale di Studi sulla Notte (un notturno di 50 minuti) di Laurent Durupt (che sta lavorando su musica contemporanea sacra) nel Grand Salon di Villa Medici, la parte musicale (piano, percussioni, clarinetto) era strettamente integrata con il buio interrotto da lampade a guisa di stalattiti e dall’apertura di finestre e balconi sulla notte romana. Quali tendenze emergono? Le caratteristiche generali paiono essenzialmente tre: dodecafonia e serialismo sembrano ormai qualcosa del passato, mentre l’orientamento generale pare in favore del minimalismo; l’elettroacustica e l’elettronica sono funzionali alla parte strumentale e a quella vocale live; grande attenzione al descrittivismo. I temi sono numerosi. Il dibattito è aperto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La capitale si colloca alla pari di Parigi e Berlino, recuperando una vocazione forte per tutto il ’900 Vitale l’apporto dei centri culturali stranieri
il caso
La città pullula di concerti dedicati alle nuove tendenze Ed anche le istituzioni storiche si adeguano
L’Orchestra Musikfabrik
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