mercoledì 20 novembre 2013

Ravenna, Shakespeare è sempre giovane in Milano Finanza 16 novembre



InScena

Ravenna, Shakespeare è sempre giovane

di Giuseppe Pennisi

Da qualche anno sono i teatri di provincia a guidare l'innovazione. Lo dimostra la trilogia Shakespeare-Verdi (Macbeth, Otello, Falstaff) che si replica al Teatro Alighieri di Ravenna fino al 16 novembre e da lì andrà, integrale o per singole opere, a Piacenza, Ferrara, Savona e Lucca, nonché all'estero nel 2014, in occasione del 450° anniversario della nascita del Bardo.
Allestire i tre lavori uno dopo l'altro darebbe i brividi a sovrintendenti di grandi teatri, ma non a Ravenna. Il progetto si sostiene grazie a una forte dose di tecnologia, cantanti e orchestrali giovani e un serrato lavoro di squadra. L'orchestra Cherubini è concertata da Nicola Paszkowski, Cristina Mazzavillani Muti è responsabile della regia e dell'ideazione scenica, Vincent Longuemare delle luci ed Ezio Antonelli delle scene. Vincent Longuemare è il light designer, mentre Alessandro Lai ha curato i costumi e lo Studio Visual Technology l'elaborazione delle immagini. I giovani cantanti vengono da tutto il mondo e hanno un'età media sotto i trent'anni. Il coro del Teatro Municipale di Piacenza è diretto da Corrado Casati. Su una struttura scenica di base, composta da pedane, gradini e quinte, si va dal surrealismo di Macbeth al contrasto tra luce e oscurità di Otello, fino ai luoghi verdiani (il giardino della villa Sant'Agata, la casa natale a Busseto) in Falstaff. Il tutto grazie alle proiezioni video, che permettono di migrare con facilità da un ambiente all'altro. Non tutto è perfetto: nel primo ciclo Paszkowski ha ecceduto in sonorità nel secondo e terzo atto di Otello, ma i ragazzi dell'Orchestra Cherubini e i giovani interpreti si sono fatti onore con tre partiture difficilissime. Un critico viennese in sala ha giudicato Falstaff il migliore degli ultimi vent'anni. Sicuramente vale un viaggio. (riproduzione riservata)


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