Musica
MiTo verso l'alto
Note sacre e
composizioni introspettive al Festival che inizia il 4 settembre
di Giuseppe
Pennisi
La crisi economica non incide su
MiTo, la grande manifestazione musicale che attraversa tutti i generi, dalla
musica antica alla classica, dal jazz alla contemporanea più innovativa,
trasformando Milano e Torino in un immenso palcoscenico, che dal 4 al 21
settembre vedrà 209 rappresentazioni in 99 spazi (teatri, sale da concerto,
palazzi, musei).
La manifestazione mantiene la sua caratteristica essenziale, ossia dare
vita a un festival accessibile a tutti, grazie all'abbattimento dei prezzi e ai
tanti concerti gratuiti, nonché di coniugare differenti stili, dentro i quali
però può non essere facile trovare un filo conduttore. Quest'anno, pur con una
buona dose di eclettismo, MiTo ha il suo fulcro nella Musica dello spirito,
sempre presente nelle sei edizioni precedenti ma che a Milano è cresciuta e
diventerà ancora più forte quando, negli ultimi mesi del 2014, Alexander
Pereira assumerà la sovrintendenza della Scala. A Salisburgo egli ha infatti
introdotto un'ouverture spirituale che occupa tutta la prima parte del Festival
estivo.
La musica nello spirito. MiTo,
inoltre, ha luogo in concomitanza con le celebrazioni per i 1.700 anni
dell'Editto di Costantino, anche detto Editto di Milano, che nel 313 d.C. abolì
ogni discriminazione religiosa e assicurò la libertà di culto al cristianesimo.
Il festival, la Veneranda Fabbrica del Duomo e Casa Ricordi hanno indetto,
per la prima volta nella storia della manifestazione, un Concorso
Internazionale di Composizione di Musica Sacra. All'Editto è dedicata un'intera
giornata della programmazione milanese, con tre momenti per un dialogo tra il
nuovo e l'antico: nel pomeriggio musiche provenienti dall'archivio privato
della Veneranda Fabbrica del Duomo e della Cappella Musicale saranno eseguite
nella Chiesa di San Giorgio al Palazzo, nei luoghi dove fu redatto l'Editto. A
seguire la lectio dello storico Giorgio Bonamente nel cortile dell'Arcivescovado
e la sera il concerto nel Duomo di Milano, con Orchestra Sinfonica e Coro
Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi diretti da Ruben Jais che eseguono il brano
vincitore del Concorso di Composizione, accanto a musiche di Mozart e
Stravinskij.
Da Cherubini a Händel. La musica
antica, sacra e barocca entra nelle chiese. A Milano sono in programma due
Messe eseguite all'interno della celebrazione liturgica nelle Basiliche di
Sant'Ambrogio e in San Marco, con le musiche di Orlando di Lasso e Luigi
Cherubini. In cartellone inoltre c'è un tributo a Carlo Gesualdo da Venosa, a
400 anni dalla nascita. A Milano si assiste poi al ritorno di William Christie
e del suo ensemble, Les Arts Florissant, con un concerto dedicato a Händel e a
Torino si riscopre il raro Mattutino dei morti per coro e orchestra di Davide
Perez nella Chiesa di San Filippo, eseguito da Giulio Prandi e dal Ghislieri
Choir & Consort. Un aspetto interessante è che in parallelo con la terza
settimana di MiTo si svolgerà uno dei più antichi festival italiani di musica
dello spirito, la Sagra Musicale Umbra, giunta alla 68ª edizione.
La competizione è sicuramente salutare.
Note come terapia. MiTo 2013 guarda
verso l'alto ma senza dimenticare quel razionalismo che nel Settecento è stata
la caratteristica dell'Illuminismo settentrionale. In occasione del 150°
anniversario del Politecnico di Milano, una giornata intitolata Musica e
cervello porta all'attenzione del pubblico l'esperienza di Esagramma con un
convegno sul tema della musicoterapia e il concerto dell'Orchestra Sinfonica
Esagramma, diretta da Licia Sbattella e formata da giovani con disagio psichico
e mentale che hanno seguito un percorso di musicoterapia orchestrale.
Duetto tra Britten e Benjamin.
Quest'anno anche il focus sulla musica contemporanea ha accenti introspettivi e
religiosi. In occasione del centenario dalla nascita di Benjamin Britten
(compositore profondamente cristiano), MiTo ha ideato un suo incontro
immaginario con il connazionale contemporaneo, George Benjamin: tre concerti, replicati
nelle due città, con la Filarmonica '900 del Teatro Regio di Torino,
l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, la London Sinfonietta (queste ultime
dirette dallo stesso Benjamin). Manca purtroppo all'appello l'ultima opera da
camera di Benjamin, Written on the Skin che ha debuttato un anno fa a
Aix-en-Provence, sta trionfando in tutto il mondo ed è coprodotta dal Maggio
Musicale Fiorentino. Non è programmata in Italia per le difficoltà finanziarie
dell'ente della Città del Giglio. MiTo 2013 ricorda poi Luciano Berio nel
decennale della scomparsa: saranno i giovani del Conservatorio di Milano e di
quello di Torino a eseguire i 34 duetti per due violini, ispirati da Béla
Bártok, Igor Stravinskij, Massimo Mila, Edoardo Sanguineti e scritti da Berio «nei
momenti di riposo, in città e in alberghi diversi, fra una prova e l'altra,
viaggiando, pensando a qualcuno».
Suoni contemporanei. Infine,
l'attenzione alla musica del XX e del XXI secolo continua a essere uno dei
punti forti della manifestazione. A Milano viene tributato un omaggio a Carlo
Boccadoro, che quest'anno festeggia il suo 50° compleanno, a Torino
l'esecuzione del Quartetto di Morton Feldman, e, in entrambe le città, un
concerto dedicato alla musica polacca del Novecento, in occasione del centenario
della nascita di Witold Lutosawski. MiTo inizia proprio quando il festival
estivo di Salisburgo chiude il sipario. Per vastità di programmazione potrebbe
sembrarne la prosecuzione. Tuttavia, da ormai 20 anni, la continuazione di
Salisburgo, con cadenza biennale, è a Bucarest, dove si svolge il festival e
concorso Enescu che questo settembre ospita 150 appuntamenti con 35 tra le
maggiori formazioni sinfoniche e cameristiche internazionali, opere, balletti e
musica elettronica europea, nordamericana e asiatica. Anche in questo caso, la
concorrenza è senza dubbio salutare. (riproduzione riservata)
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