InScena
Il Don Carlo televisivo debutta a Salisburgo
di Giuseppe Pennisi
Al Festival Estivo di Salisburgo le celebrazioni per il bicentenario della
nascita di Verdi hanno incluso, oltre a Falstaff e Nabucco, un nuovo
allestimento di una versione di Don Carlo coprodotta da alcune importanti reti
televisive (Unitel, Classica, Nhk, Zdf e Arte), che la trasmetteranno
tre-quattro volte l'anno per almeno i prossimi cinque anni. È stata quindi
concepita per la televisione, non solamente adattata all'alta definizione come
avviene per numerosi spettacoli sia della Grosses Festspielhaus austriaca sia
del Metropolitan di New York sia di altri teatri.
Antonio Pappano (direzione musicale) e Peter Stein (regia) con il supporto
di Ferdinand Wögerbauer (scene), Annamaria Heinrich (costumi) e uno splendido
cast (Matti Salminen, Jonas Kaufman, Anja Harterios, Thomas Hampsons, Ekaterina
Semenchuck, Eric Halfvarson e Robert Lloyd), hanno lavorato con i Wiener
Philarmoniker e il Wiener Staatsopernchor con obiettivi televisivi sin
dall'inizio. Il complesso dramma sentimentale viene inquadrato nel contesto
storico-politico in un modo che sia chiaro al grande pubblico. Soprattutto
Peter Stein, noti per regie innovative e quasi trasgressive, optano per una
narrativa piana e per porre l'accento sui passaggi intimistici (si prestano a
primi piani e a piani all'americana) e per colori (il nero dei costumi degli
spagnoli giustapposto al bianco delle mura di chiostri e palazzi e ai colori
smaglianti dei francesi, il verde del bacino d'acqua nel giardino del palazzo
reale) che rendono in video. Per chi vedrà lo spettacolo sia dal vivo sia in
televisione, le due versioni si integrano, segnando prospettive di aumento
della fruizione e di condivisione dei costi. (riproduzione riservata)
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