Musica-1 Lunga tournée prevista per l'opera di Wagner rappresentata
a Salisburgo
Meistersinger in viaggio
Convincenti la direzione di Daniele Gatti
e la regia di Stefan Herheim
di Giuseppe Pennisi
Il nuovo allestimento (direzione musicale di Daniele Gatti, regia di Stefan Herheim, scene di Heike Scheele, e costumi di Gesine Völlm) la restituisce al suo significato originale di commedia in musica sulla tolleranza umana e l'esaltazione del valore dell'arte nel forgiare una comunità. Coprodotto con l'Opéra di Paris, dove si vedrà tra qualche settimana, andrà a Vienna e al Metropolitan, che lo mostrerà in diretta in 1.700 sale cinematografiche in tutto il mondo. Arriverà probabilmente anche alla Scala (da dove l'opera manca da un quarto di secolo); nel contempo, una rete televisiva italiana ne ha comprato i diritti per mandarlo in onda quattro volte l'anno nei prossimi tre anni. Viaggerà quindi a lungo e diventerà l'edizione di riferimento per diversi anni.
La trama dell'opera si snoda intorno a una gara di canto nella Norimberga repubblicana delle corporazioni a cavallo tra Medio Evo ed età moderna, dove si forgia una comunità all'insegna dell'arte nazionale ma soprattutto della tolleranza. Theodor Adorno ha scritto che «Die Meistersinger è la più alta e più piena espressione del genio dell'Occidente» . Nelle circa sei ore di spettacolo (intervalli compresi) si ride e ci si commuove e si è trascinati da un flusso continuo diatonico, dove domina il contrappunto e ha un ruolo determinante la polifonia. Nell'allestimento che ha debuttato a Salisburgo l'azione è spostata all'epoca Biedermeier. Curatissima l'azione scenica rodata da due mesi di prove e da un'abile schiera di cantanti-attori. Prima di andare alle voci, due parole su Daniele Gatti alla guida dei Wiener Filarmoniker. Non solo riesce a mantenere equilibrio tra buca e palcoscenico (impresa difficile data la vastità dell'organico e l'esigenza di far comprendere qualsiasi parola), ma accentua la polifonia e dilata gli abbandoni degli archi nelle scene d'amore. Micheal Volle è un Sachs di altissimo livello, Georg Zeppenfeld un Pogner possente, Marcus Werba un Beckmesser dal fraseggio scolpito e variegato. Venendo ai più giovani, Anna Gabler è un'Eva piena di dolcezza e di astuzia. Walter ha la vocalità lucente possente ed appassionata di Roberto Saccà. David è Peter Sonn dal timbro luminoso. Perfettamente nel ruolo Monika Bohinc (Magdalene) e tutti gli altri co-protagonisti. I ragazzi e le ragazze del Young Singers Project interpretano gli apprendisti delle corporazioni. (riproduzione riservata)
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