Il collega Paolo Isotta, titolare della critica musicale de
"Il Corriera della Sera", ha scritto che l’Orchestra del Teatro
dell’Opera di Roma è diventata la prima formazione sinfonica italiana in
termini di qualità.
Pochi sanno che accanto alla più nota stagione lirica di balletto, c’è
un’innovativa stagione cameristica (nella Sala Accademica dell’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia a Via dei Graci) e soprattutto una stagione
sinfonica caratterizzata da grandi bacchette internazionali.
Inaugurata il 12 gennaio scorso con un concerto su musica di Dmitri
Šostakovic diretto da Gennadij Roždestvenskij, a cui farà
seguito domani 16 febbraio, la nona sinfonia di Anton Brucknei verrà
diretta da Markus Stenz (di cui si ricorda l’Elektra di Richard
Strauss concertata a Roma poco più di un anno a mezzo fa).
Grande attesa per i due concerti di Esa-Pekka Salonen alla guida
della Philarmonic Orchestra di London. Il 18 e il 19 marzo dirigerà due
programmi molto differenti. Il primo apre con il Concerto per
Orchestra di Witold Lutoslawski e continua con la suite di Ravel
Ma Mère l’Oye per chiudere con il poema sinfonico di Jules
Debussy La Mer. Il secondo è dedicato alla Settima Sinfonia
di Ludwig van Beethoven nella prima parte e ad Le Sacre du
Printtemps di Igor Stravinskij nella seconda.
Tra gli altri concerti sinfonici da segnalar il 20 aprile José Lopez
Cobos dirigerà l’orchestra del Teatro in un programma prevalentemente
tedesco: l’ouverture di Eurianthe di Carlo Maria von Weber e
il Concerto in mi minore per violino e orchestra di Jean
Sibelius nella prima parte ed Eine Faust Ouverture e il Preludio
e Incantesimo del Venerdì Santo dal Parsifal di Richard
Wagner nella seconda.
Il 18 ottobre, Pinchas Steinberg condurrà un programma dedicato a Verdi
e Wagner, i due compositori di cui si celebra il bicentenario
dalla nascita: Verdi aprirà e chiuderà il concerto con le ouverture de La
Battaglia di Legnano e dei Vespri Sicilliani; di Wagner verrà
eseguito l'overture de I Maestri Cantori di Norimberga e il Preludio
e Morte di Isotta con una solista di rango come Eva Johansson.
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