lunedì 18 febbraio 2013

L’AUSTERITA’ FA MALE ANCHE A CHI LA PREDICA in Gazzetta finanziaria de Il Foglio 18 febbraio


And the paper is...
L’AUSTERITA’ FA MALE ANCHE A CHI LA PREDICA
Xavier Timbeau, dell’Office Français des Conjunctures conomiques (Ofce), ha presentato, in seminari a invito in Banca d’Italia e al Tesoro, un documento in collaborazione con due altri istituti di ricerca: l’Imk di Düsserdolf e l’Eclm di Copenhagen: l’Independent Annual Growth Survey, redatto da 15 economisti dei tre istituti. E’ un duro attacco alle politiche d’austerità nell’Eurozona. Dato che il lavoro è stato commissionato dal Gruppo Socialista e Democratico del Parlamento Europeo e della Fondazione Europea per studi progressisti, ce lo si poteva aspettare
Più sorprendente, e meno noto, il paper diramato il 13 febbraio da Hans Werner Sinn, uno dei consiglieri economici più ascoltati dal Cancelliere Merkel nonché guida del CESifo di Monaco (uno dei centri studi economici più apprezzati. Il lavoro ("Austerity, Growth and Inflation - Remarks on the Eurozone's Unresolved Competitiveness Problem", CESifo Working Paper Series No. 4086) conclude che le misure di ‘tutela finanziaria’ varate della Bce e dai Governi nazionali hanno calmato i mercati, ma non hanno neanche sfiorato i nodi della competitività degli Stati meridionali dell’eurozona e della Francia. Se si continua su questa strada, avremo altri dieci ani di stagnazione nell’area meridionale dell’Eurozona e di inflazione in quella settentrionale. Non c’è quindi da stare allegri. Sempre che i capitali non vengano indotti a viaggiare verso il più competitivo Nord che spinti ad andare a Sud. C’è ancora meno da stare allegri. Per il meridione d’Europa e anche per la Francia. (di Giuseppe Pennisi)

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