Dai
Berliner a Pedesina. Per crescere dare corpo all’agenda digitale
I Comuni diventino i
veri protagonisti della nuova rivoluzione industriale
di Giuseppe Pennisi - 19 febbraio 2013 10:49 fonte
ilVelino/AGV NEWS Roma
È
di questi giorni la notizia che i Berliner Philharmoniker hanno creato la
Digital Concert Hall, una nuova applicazione per assistere su iPhone (dalla
versione 4), iPad e iPod touch a tutti i concerti in diretta, a quelli presenti
in archivio, per guardare i video didattici e le interviste agli artisti, oltre
che accedere a tutte le biografie dei musicisti. La Digital Concert Hall è la
piattaforma video online da cui vengono trasmessi circa 40 concerti a stagione
in diretta streaming in qualità HD dalla Philharmonie di Berlino. È
disponibile, inoltre, un archivio sempre più ricco con registrazioni di
concerti, progetti di didattica, documentari. A Pedesina, il più piccolo comune
d’Italia, i suoi 30 abitanti potranno, quindi, fruire, grazie ad un semplice
smartphone, della stagione sinfonica dei celeberrimi Berliner. Potranno invece
collegarsi online con un Comune in Provincia di Ragusa ove fosse utile (ad
esempio scambiare informazioni per matrimonio)? Potranno rilasciare documenti
ad un residente di un Comune in Provincia di Nuoro? Ne dubito. Dato che vivo e
lavoro a Roma, sono certo che ci sarebbe difficoltà enormi nello scambiare
documenti con la Capitale e nel rilasciare in via telematica certificati a
romani.
Questo
è uno dei punti nodali per rimettersi a crescere dopo venti anni di
stagnazione. Una diecina di anni fa, ricordo che a un’Assemblea dell’Anci a
Genova, circolava tra i delegati una bella pubblicazione in inglese
sull’e-government a livello dei comuni, ma – ahimè! – pare se ne siano accorti
solo pochi addetti ai lavori. È il libro “E-Government how to make a system”,
frutto del lavoro congiunto della Regione Lazio e del Comune di Siena. I Comuni
hanno una grande, e forse irrepetibile, opportunità: entrare nel novero dei
protagonisti della trasformazione industriale, diventare il tassello cruciale
per ammodernare tecnologicamente l’Italia e promuovere il miglioramento di
competitività e produttività in linea. L’Umts nella telefonia e la transizione
a digitale terrestre nei media hanno non solo rimescolato le carte e messo in
atto una vera e propria convergenza tra industria tecnologica, media e
telecomunicazioni. Hanno posto, in gran misura, nelle mani dei Comuni il futuro
della sfida. In un’Italia a struttura demografica in invecchiamento e in
contrazione, la sostenibilità finanziaria del digitale non dipende tanto
dall’aumento dell’offerta pubblicitaria (comunque piuttosto contenuto) quanto
dallo sviluppo di servizi interattivi a pagamento. Per un piccolo ticket (ad
esempio, 10 centesimi a prestazione) i clienti del digitale terrestre saranno
lieti di operare online per certificati, licenze, autorizzazioni e simili
invece di doversi recare agli sportelli, prendere autobus o avere difficoltà di
parcheggio, fare file.
Una
recente analisi documenta che la sostenibilità finanziaria del digitale,
apparentemente buona è, tutto sommato, fragile: gli indicatori di redditività e
convenienza cadono rapidamente al variare (all’ingiù) delle ipotesi sul numero
di contatti quotidiani, a ticket, per servizi online. I servizi online ai
cittadini e alla grande platea delle imprese – occorre ribadirlo - non sono
tanto quelli delle amministrazioni centrali dello Stato oppure delle compagnie
di viaggio e dei venditori di libri e di dischi, quanto quelli dei comuni e,
nelle grandi città, dei municipi – i servizi essenziali per la convivenza
civile. Il percorso sulla via dei comuni digitali non era semplice. Comportava
profonde riorganizzazioni delle amministrazioni comunali e vasti programmi di
formazione. Tuttavia, l’occasione di agganciare l’introduzione del digitale
terrestre con la digitalizzazione dei Comuni è stata persa, perché non se ne è
compresa l’importanza. Al nuovo Parlamento e governo viene lasciata in eredità
un’Agenda Digitale, frutto, in gran misura di decisioni a livello europeo, e
un’Agenzia per attuarla - un ente che si sostituisce ai precedenti, i quali non
sono riusciti a combinare molto. L’Agenda punta su sanità, scuola, giustizia e
lavoro per la completa digitalizzazione della PA con la volontà di giungere
presto allo “switch off” della carta. Ma se i Comuni non saranno protagonisti è
difficile vedere come l’operazione possa avere successo.
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