mercoledì 27
febbraio 2013
Grafia musicale e segno pittorico
nell'avanguardia italiana (1950-1970) a cura di Enrica Torelli Landini
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Segno pittorico nell’avanguardia
musicale italiana
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Giuseppe Pennisi
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Domani 28 febbraio
alle 17.30 a Roma alla libreria Arion a Palazzo delle Esposizioni
viene presentato il volume "Grafia musicale e segno pittorico
nell'avanguardia italiana (1950-1970)" a cura di Enrica Torelli
Landini con un saggio introduttivo di Gillo Dorfles (ediz. De Luca
Editori d'Arte).
Intervengono Gillo Dorfles, Elena Pontiggia, Susanna Pasticci. Modera Alessandra Carlotta Pellegrini. Il libro è dedicato alla memoria del prof. Pierluigi Petrobelli, recentemente scomparso, che ha seguito e promosso per anni la ricerca della curatrice. Il rapporto tra suono e segno, o meglio, tra arte sonora e arte visiva, tra musica e pittura, ha rappresentato nell’immediato dopoguerra, a livello internazionale, ma con un’inconfondibile valenza e caratterizzazione anche in Italia, un momento storico della nostra cultura, spesso trascurato nei pur sostanziosi studi sugli anni ’50-’60, anni in cui l’interferenza tra musica e pittura è stata realmente studiata e messa alla prova. Le lezioni sull’alea tenute nel ’58 a Darmstadt da John Cage, il concetto di ‘opera aperta’ pubblicato nel ’62 da Umberto Eco, ed altri esempi offerti dalle geniali riviste “L’Esperienza moderna” e la palermitana “Collage”, contribuirono a una effettiva interferenza tra le due espressioni artistiche. Si creò la necessità di inventare un inedito sistema grafico che andava a comporre le ‘partiture-quadro’, oggetto di questa pubblicazione; opere il cui bivalente valore – figurativo e musicale insieme – ben esprimeva la violenta reazione a una tradizione culturale allora avvertita come stanca e obsoleta. Ed è proprio nella comune ricerca grafica e musicale che risiede il significato storico di queste opere. Il fenomeno ebbe una risonanza che percorse tutto il nostro Paese, da Milano (con mostre di partiture e dibattiti alla Galleria Blu e con la sede di Fonologia della RAI frequentata tra gli altri da Eco e Berio), a Roma con l’Associazione Nuova Consonanza, a Venezia in occasione dei Festival di Musica Contemporanea delle Biennali, fino a Palermo dove le Settimane musicali di Nuova Musica costituirono per anni il vero crogiuolo dell’avanguardia musicale internazionale nel nostro Paese. Gillo Dorfles, che introduce il libro con un ampio saggio, è stato il testimone centrale di quelle analisi e dibattiti sulla interferenza tra musica e pittura. Il libro, dunque, dedica una prima parte alle opere su carta di Accardi, Capogrossi, Guerrini, Nonnis, Novelli, Perilli, Sanfilippo, Scialoja, e una seconda alle partiture musicali di Berio, Bertoncini, Bortolotti, Bussotti, Cage, Clementi, Donatoni, Evangelisti, Guaccero, Lombardi, Macchi, Maderna, Nono, Pennisi, Stockhausen. Una terza parte è dedicata al teatro musicale d’avanguardia dove l’incontro tra compositori e pittori si rivela proficuo in opere pionieristiche come Intolleranza 1960, musiche di Nono e proiezioni di Vedova, il balletto ROT di Guaccero con i bozzetti di scena di Bonalumi, La morte dell’aria di Petrassi con scenografie di Scialoja, i velatini di Perilli per Collage di Clementi, Die Schachtel con musiche di Evangelisti e azione mimoscenica di Nonnis. La ricerca delle immagini è stata favorita dalla consulenza di Fondazioni italiane e straniere: Fondazione Luigi Nono, Fondazione Emilio ed Annabianca Vedova, Fondazione Teatro La Scala, Collection John Cage Trust, Stockhausen Foundation for Music, Accademia Filarmonica romana, gli Editori musicali e le Associazioni Nuova Consonanza ed Archivi degli artisti. Infine la sezione Testimonianze presenta una serie di interviste, registrate all’inizio degli anni ’90, quando i protagonisti di questo libro erano ancora tutti operanti. |
martedì 26 febbraio 2013
Segno pittorico nell’avanguardia musicale italiana in Quotidiano Arte del 27 febbraio
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