Pappano e i
percorsi di vita
05 - 02 - 2013Giuseppe Pennisi
Antonio
Pappano ha appena pubblicato con la casa discografica EMI la Seconda Sinfonia
di Rachmanininoff. E’ un’immensa partitura di impianto tardo romantico che in
questi giorni si può godere sia dal vivo (in tre concerti all’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia- dal 2 al 5 febbraio) che registrata. Pappano da
enfasi all’introduzione lenta, imperniata sulla melodia di sette note e
l’adagio (diviso in tre sezioni) che precede “allegro vivace”, conclusione
fascinante ed entusiastica al compimento del lungo percorso. La sinfonia ha
occupato tutta la seconda parte del concerto.
Sempre
un lungo percorso (quello della vita di Richard Strauss 1864-1949) è rivola la
seconda parte: gli ultimi leader del compositore che così bene cavalcato due
secoli. La genesi dei Quattro Ultimi Lieder di Richard Strauss, tre
componimenti di Hesse, a cui si accoda un testo di un grande poeta romantico,
Joseph von Eichendorff., ha inizio durante un breve esilio tra le montagne
della Svizzera. Strauss muore un anno dopo, l’8 settembre 1949 a Garmish: ha
appena il tempo di condurre un’ultima volta per le celebrazioni del suo
ottantacinquesimo compleanno. Ho composta questo lavoro sapendo che sarebbe
stato il suo canto del cigno. Circa la sua ultima composizione, i quattro
Lieder, non lascia indicazioni di sorta.
È
un affare privato, una dedica dell’ultimo compositore romantico alla sua musa,
nel momento in cui l’avvento della musica atonale sembra irrefrenabile. Il
mondo stava andando in una direzione molto lontana dalle esperienze
dell’Ottocento; per molti, anzi, la Nuova musica doveva cercare una definitiva
via di fuga da ogni retaggio del tardo romanticismo. Il Lied, il genere privilegiato
da Schubert, Schumann e compagni, era perfetto per dire addio alla grande
stagione romantica. Solo il primo Lied racconta un momento di rinascita:
Frühling (Primavera) pennella con tratti leggeri l’emozione di una nuova
stagione verdeggiante. Gli altri tre descrivono un lungo commiato, che passa
attraverso la chiusura dell’estate in September, la fine di una giornata in
Beim Schlafengehen (Andando a dormire) e i rossori del tramonto (Im Abendrot).
L’addio
si rivolge anche al lessico della grande stagione romantica: la voce en plein
air del corno in September, la vibrante melodia del violino solista in Beim
Schlafengehen, il canto lineare e spiegato in Frühling. Tutte sonorità che non
si sentivano più da decenni; ma che in mano a Strauss riescono a far
dimenticare ogni classificazione storiografica. Pappano e Dorothea Röschmann
esaltano queste sonorità, mostrandone al tempo stesso la modernità.
Breve
ma affascinante il Capriccio Sinfonico dell’allora giovanissimo Giacomo
Puccini; si anticipano i temi de La Bohème con un forte impatto passionale.
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