Rossini Opera Festival, un consuntivo
agosto
22, 2015 Giuseppe Pennisi
Non era partito con i migliori
auspici, ma i risultati sono stati apprezzabili
Il Rossini Opera Festival (ROF) 2015
(10-22 agosto), giunto alla sua trentaseiesima edizione, non era partito con i
migliori auspici a ragione di importanti avvicendamenti nel gruppo dirigente,
di nuove regole comportano una programmazione triennale e la crisi economica ha
avuto effetti negativi su imprese e banche locali che hanno tradizionalmente
supportato il ROF, Inoltre è quasi interamente dedicato a opere ‘semi-serie’,
genere che univa il drammatico, il patetico ed il comico ed è stato molto in
voga in Francia ed Italia, dall’epoca napoleonica al 1830-40 quando si eclissò
dalle preferenze del pubblico e da quelle degli impresari. Ha presentato, come
di consueto, tre opere e numerosi concerti (oltre alle attività dell’Accademia
rossiniana): quest’anno, tra le opere, c’è un unico nuovo allestimento – La
Gazzetta (un’opera buffa ma basata su una commedia borghese, semiseria di Carlo
Goldoni) inserito tra La Gazza Ladra, opera inaugurale (nella produzione del
2007 firmata Damiano Michieletto) e L’inganno Felice (nella produzione che nel
lontano 1994 aprì al regista Graham Vick ed allo scenografo e costumista
Richard Hudson le porte del Festival e dei teatri italiani).
I risultati, però, sono stati
apprezzabili anche se alla serata inaugurale c’era qualche fila vuota. Il
botteghino ha fatto registrare pubblico ed incassi in crescita rispetto alla
scorsa edizione: 15.810 presenze (+3.7%) e 993.000 euro di incasso (+5%). La
percentuale di stranieri si è attestata al 64,5%, Nella classifica delle
presenze straniere figurano ai primi quattro posti Francia, Germania,
Inghilterra e Giappone. Considerevoli risultati di vendita anche per USA,
Austria, Svizzera, Belgio e Russia. Per la prima volta nella storia del ROF
entrano a far parte fra le prime 15 Cina e Hong Kong. Le altre nazioni presenti
al Festival (in totale ben 34, Italia esclusa) sono state: Australia,
Argentina, Canada, Danimarca, Filippine, Finlandia, Grecia, Irlanda, Israele,
Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Olanda, Portogallo, Repubblica
Dominicana, Romania, Scozia, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Svezia ed Ungheria.
Anche gran parte dei giornalisti sono
venuti dall’estero, segno dell’importanza internazionale del ROF. Hanno
realizzato servizi sul ROF testate provenienti (Italia a parte) da 26 paesi del
mondo: Albania, Argentina, Australia, Austria, Belgio, Città del Vaticano,
Cuba, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Inghilterra, Lussemburgo, Perù,
Repubblica Ceca, Russia, San Marino, Senegal, Serbia, Slovacchia, Spagna, Stati
Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia e Venezuela.
Rai Radio3 ha diffuso in diretta su
Euroradio il cartellone operistico della manifestazione, riproposto dalle radio
di 12 paesi (Austria, Belgio, Grecia, Hong Kong, Inghilterra, Irlanda, Olanda,
Polonia, Serbia, Stati Uniti, Svezia e Svizzera). Le tre opere sono state
inoltre ascoltate in tutto il mondo in diretta online e, per una settimana, in
streaming on demand sul sito web di Rai Radio3.
Il viaggio a Reims del 14 agosto e il
conclusivo Stabat Mater sono stati trasmessi in diretta streaming sul sito web
e sul canale YouTube del ROF. Imponente la presenza delle televisioni: oltre ai
Tg Rai, hanno realizzato servizi RaiNews24, Tg5 e SkyTg24. Per la prima volta
una testata africana, la televisione pubblica TeleMusik Senegal, si è occupata
del ROFl. L’emittente, che produce contenuti per tutto il continente africano,
è interamente dedicata alla musica e alla cultura in genere ed ha inviato una
troupe per realizzare servizi sul Festival. La stessa Bayerischer Staatsoper ha
prodotto una videointervista ad Alex Esposito in vista della prossima stagione
lirica del teatro tedesco.
Andiamo alle tre opere. L’Inganno Felice (nell’allestimento 1994) è la vera
sorpresa: fresco come 26 anni fà, grande successo quando fu composto (se ne
contano circa 250 edizioni tra Europa ed Americhe dal 1816 al 1868, quando pare
sparì dai cartelloni). E’ un breve racconto sulla vittoria del bene sul male
con una partitura melodica e ‘numeri musicali’ adatti a voci giovani. Alla
prima al ROF 2015, a 90 minuti di opera hanno fatto seguito 15 di ovazioni.
Bella la scena ispirata alla pittura inglese di inizio ottocento, ottimi i
cinque cantanti (Mariangela Sicilia, Vassilis Kavayas, Carlo Lepore, Davide
Luciano e Giulio Mastrototaro). Delicata la bacchetta di Denis Vlasenko alla
guida di un’orchestra di giovani.
L’opera della inaugurazione, La Gazza Ladra, è poco eseguita anche a ragione della sua durata (circa quattro ore). Tre aspetti salienti: ottimo cast vocale, una concertazione (Renzetti) lenta e maestosa che ha fatto sembrare lo spettacolo ancora più lungo; una regia (Damiano Michieletto) invecchiata nel giro di pochi anni. Ricordo un lavoro giovanile di Michieletto molto azzeccato Il Barbiere di Siviglia a Jesi ed un’ottima The Greek Passion di Bohuslav Martinue in prima italiana al Teatro Massimo di Palermo. L’allestimento de La Gazza Ladra rende un’opera ‘semi-seria’ truculenta e grand-guignolesca anche a ragione dei bizzarri costumi (dominano il nero ed il viola).
L’opera della inaugurazione, La Gazza Ladra, è poco eseguita anche a ragione della sua durata (circa quattro ore). Tre aspetti salienti: ottimo cast vocale, una concertazione (Renzetti) lenta e maestosa che ha fatto sembrare lo spettacolo ancora più lungo; una regia (Damiano Michieletto) invecchiata nel giro di pochi anni. Ricordo un lavoro giovanile di Michieletto molto azzeccato Il Barbiere di Siviglia a Jesi ed un’ottima The Greek Passion di Bohuslav Martinue in prima italiana al Teatro Massimo di Palermo. L’allestimento de La Gazza Ladra rende un’opera ‘semi-seria’ truculenta e grand-guignolesca anche a ragione dei bizzarri costumi (dominano il nero ed il viola).
La Gazzetta è stata una boccata di
aria fresca. Tratta da una commedia di Carlo Goldoni (già messa in musica da
Jommelli, Anfossi, Farinelli e Rossi) narra la consueta vicenda del genitore
che vuol decidere per i figli in materia di matrimonio ed è sbeffeggiato. La
commedia goldoniana da cui è tratta è un quadro di vita borghese ‘semi-serio’
ma l’opera (commissionata del Teatro dei Fiorentini nella capitale del Regno
delle Due Sicilie), ha come protagonista un ‘buffo napoletano’, alle prese con
le buone maniere parigine. Quella del ROF 2015 è la prima messa in scena
integrale in Italia grazie al ritrovamento di un quintetto considerato perduto.
La regia di Marco Carniti è spigliata. Enrique Mazzola concerta con brio
l’orchestra del Teatro Comunale di Bologna. Molto buono il cast, specialmente
Nicola Alaimo, Hasmik Torosyan e Maxim Mironov.
Presenti a Pesaro, accanto ai grandi
nomi della critica internazionale, i rappresentanti di alcuni tra i più
importanti teatri e istituzioni musicali: Royal Opera House-Covent Garden di
Londra, Bayerische Staatsoper, Theâtre du Châtelet di Parigi, Theater an der
Wien, De Vlaamse Opera di Anversa, Semperoper Dresden, Rossini in Wildbad,
Opera Nationale du Rhin, Suntory Concert Hall, De Nationale Opera di Amsterdam,
Teatro Nacional São Carlos di Lisbona, Teatro Comunale di Bologna, Teatro
dell’Opera di Firenze, Teatro Carlo Felice di Genova, Teatro San Carlo di
Napoli, Teatro Regio di Torino,.
Il XXXVII Rossini Opera Festival (8-20 agosto 2016) proporrà due nuove produzioni: La donna del lago (direttore Michele Mariotti; regista: Damiano Michieletto) e Il Turco in Italia (direttore: Speranza Scappucci; regista Davide Livermore), nonché la ripresa di Ciro in Babilonia, messo in scena con grande successo nel 2012 dallo stesso Livermore e affidato alla bacchetta di Jader Bignamini.
Il XXXVII Rossini Opera Festival (8-20 agosto 2016) proporrà due nuove produzioni: La donna del lago (direttore Michele Mariotti; regista: Damiano Michieletto) e Il Turco in Italia (direttore: Speranza Scappucci; regista Davide Livermore), nonché la ripresa di Ciro in Babilonia, messo in scena con grande successo nel 2012 dallo stesso Livermore e affidato alla bacchetta di Jader Bignamini.
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