Quale concerto scegliere a Capodanno
Se ancora non si è organizzata la serata e si vuole ascoltare
buona musica, quale concerto scegliere per il Capodanno? Non ho dubbi: quello
in programma a La
Fenice, giunto all’undicesima edizione, l’unico in Europa che
rivaleggia con il concerto del Musikverein di Vienna. Se non si trovano
biglietti per ascoltarlo dal vivo, andando nella città lagunare, ci pensa Rai1
che lo trasmette in diretta (viene replicato quattro volte) mercoledì primo
gennaio 2014 alle 11.15. E’ una tradizione iniziata quando il musicologo Pietro Acquafredda
(Conservatorio ‘Casella’ de L’Aquila) collaborava con la Rai. L’idea sembrava
banale: nella città scelta negli Anni Trenta per rivaleggiare, con un festival
mondiale di musica contemporanea, con Salisburgo, perché non sfidare Vienna?
La sfida ha avuto successo in quanto adesso il concerto è
trasmesso in diretta, non solo da Rai 1, ma anche da Arte, ZDF, WDR, Radio
France e da varie emittenti dell’Europa dell’Est, con inserti danzati
dall’étoile dell’Opéra di Parigi Eleonora Abbagnato (la sigla di testa,
coreografia di Nicolas Le Riche sull’intermezzo dai Gioielli della Madonna di
Ermanno Wolf-Ferrari) e dai primi ballerini e solisti del Corpo di Ballo del
Teatro dell’Opera di Roma (due coreografie di Micha van Hoecke sul Valzer
brillante di Giuseppe Verdi e Nino Rota e sull’Intermezzo da Cavalleria
rusticana di Pietro Mascagni). Il concerto sarà anche pubblicato in DVD a cura
di ArtHaus Musik (una delle migliori case discografiche con distribuzione
internazionale).
IL MODELLO LA FENICE
L’evento è particolarmente importante in una fase in cui la metà
delle fondazioni liriche sta per chiedere accesso al fondo recentemente creato
per risolvere problemi finanziari. Accesso al fondo, che comporta
ristrutturazione dei teatri, una riduzione del 50% circa del personale
tecnico-amministrativo, sospensione dei contratti integrativi ma soprattutto
differenti di modalità di gestione imperniate sul semi-repertorio e sulle
coproduzioni. In breve, seguire il modello La Fenice in testa nella classifiche
del mensile Classic Voice per produttività, efficienza e qualità. Proprio in
questi giorni esce un volume (Alberto Triola Giulio Gatti Casazza – Una Vita
per l’Opera- Dalla Scala al Metropolitan, il primo manager dell’Opera-Zecchini
Editore € 33) che dovrebbe essere letto da tutti i manager. A La Fenice lo
hanno letto e metabolizzato; per questo il teatro viene considerato uno dei più
efficienti in Europa.
IL CONCERTO
Ma veniamo al concerto. Il ventinovenne maestro venezuelano Diego Matheuz,
direttore principale della Fondazione Teatro La Fenice dal luglio 2011 e già
applauditissimo protagonista dell’edizione 2011-2012, sarà sul podio. Accanto a
lui il soprano Carmen
Giannattasio e il tenore americano Lawrence Brownlee,
tra i più apprezzati interpreti internazionali del repertorio belcantistico.
La prima parte del concerto sarà, come d’abitudine, esclusivamente
orchestrale, con l’Orchestra del Teatro La Fenice impegnata nella Sinfonia n. 7
in la maggiore op. 92 di Ludwig van Beethoven. La seconda parte, che vedrà
anche la partecipazione dei solisti e del coro, si aprirà con l’Allegro vivace
dall’Ouverture del Guillaume Tell di Rossini e con il Valzer brillante di
Giuseppe Verdi nella trascrizione orchestrale di Nino Rota per la colonna
sonora del Gattopardo di Luchino Visconti.
Seguirà la cavatina «Casta diva» da Norma di Vincenzo Bellini e la
romanza «Una furtiva lagrima» dall’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti,
interpretate rispettivamente da Carmen Giannattasio (col coro) e da Lawrence
Brownlee. L’orchestra eseguirà quindi la spumeggiante Canzone napoletana op. 63
che Nikolaj Rimskij-Korsakov trasse nel 1907 da Funiculì funiculà di Luigi
Denza, seguita da altri due brani solistici: l’assolo di Tosca «Vissi d’arte»
dall’opera di Giacomo Puccini e la romanza Mattinata di Ruggero Leoncavallo,
scritta nel 1904 per Enrico Caruso.
Dopo un altro brano orchestrale, l’Intermezzo sinfonico da
Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, Carmen Giannattasio e Lawrence
Brownlee si riuniranno nella scena dell’addio nel primo quadro del secondo atto
della Traviata di Giuseppe Verdi conclusa dal celeberrimo «Amami, Alfredo». Il
conceto si concluderà , come è tradizione, con il coro «Va’ pensiero» dal
Nabucco e il brindisi «Libiam ne’ lieti calici» dalla Traviata.
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