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lunedì 30 dicembre 2013
Quale concerto scegliere a Capodanno in Formiche del 30 dicembre
Quale concerto scegliere a Capodanno
30 - 12 - 2013
Giuseppe Pennisi
Se ancora non si è organizzata la serata e si vuole ascoltare buona musica, quale concerto scegliere per il Capodanno? Non ho dubbi: quello in programma a
La Fenice
, giunto all’undicesima edizione, l’unico in Europa che rivaleggia con il concerto del Musikverein di Vienna. Se non si trovano biglietti per ascoltarlo dal vivo, andando nella città lagunare, ci pensa Rai1 che lo trasmette in diretta (viene replicato quattro volte) mercoledì primo gennaio 2014 alle 11.15. E’ una tradizione iniziata quando il musicologo
Pietro Acquafredda
(Conservatorio ‘Casella’ de L’Aquila) collaborava con la Rai. L’idea sembrava banale: nella città scelta negli Anni Trenta per rivaleggiare, con un festival mondiale di musica contemporanea, con Salisburgo, perché non sfidare Vienna?
GUARDA LE FOTO PIU’ BELLE DEI CONCERTI A LA FENICE E I PROTAGONISTI DI QUEST’ANNO
La sfida ha avuto successo in quanto adesso il concerto è trasmesso in diretta, non solo da Rai 1, ma anche da Arte, ZDF, WDR, Radio France e da varie emittenti dell’Europa dell’Est, con inserti danzati dall’étoile dell’Opéra di Parigi Eleonora Abbagnato (la sigla di testa, coreografia di Nicolas Le Riche sull’intermezzo dai Gioielli della Madonna di Ermanno Wolf-Ferrari) e dai primi ballerini e solisti del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma (due coreografie di Micha van Hoecke sul Valzer brillante di Giuseppe Verdi e Nino Rota e sull’Intermezzo da Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni). Il concerto sarà anche pubblicato in DVD a cura di ArtHaus Musik (una delle migliori case discografiche con distribuzione internazionale).
IL MODELLO LA FENICE
L’evento è particolarmente importante in una fase in cui la metà delle fondazioni liriche sta per chiedere accesso al fondo recentemente creato per risolvere problemi finanziari. Accesso al fondo, che comporta ristrutturazione dei teatri, una riduzione del 50% circa del personale tecnico-amministrativo, sospensione dei contratti integrativi ma soprattutto differenti di modalità di gestione imperniate sul semi-repertorio e sulle coproduzioni. In breve, seguire il modello La Fenice in testa nella classifiche del mensile Classic Voice per produttività, efficienza e qualità. Proprio in questi giorni esce un volume (Alberto Triola Giulio Gatti Casazza – Una Vita per l’Opera- Dalla Scala al Metropolitan, il primo manager dell’Opera-Zecchini Editore € 33) che dovrebbe essere letto da tutti i manager. A La Fenice lo hanno letto e metabolizzato; per questo il teatro viene considerato uno dei più efficienti in Europa.
IL CONCERTO
Ma veniamo al concerto. Il ventinovenne maestro venezuelano
Diego Matheuz,
direttore principale della Fondazione Teatro La Fenice dal luglio 2011 e già applauditissimo protagonista dell’edizione 2011-2012, sarà sul podio. Accanto a lui il soprano
Carmen Giannattasio
e il tenore americano
Lawrence Brownlee
, tra i più apprezzati interpreti internazionali del repertorio belcantistico.
La prima parte del concerto sarà, come d’abitudine, esclusivamente orchestrale, con l’Orchestra del Teatro La Fenice impegnata nella Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 di Ludwig van Beethoven. La seconda parte, che vedrà anche la partecipazione dei solisti e del coro, si aprirà con l’Allegro vivace dall’Ouverture del Guillaume Tell di Rossini e con il Valzer brillante di Giuseppe Verdi nella trascrizione orchestrale di Nino Rota per la colonna sonora del Gattopardo di Luchino Visconti.
Seguirà la cavatina «Casta diva» da Norma di Vincenzo Bellini e la romanza «Una furtiva lagrima» dall’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti, interpretate rispettivamente da Carmen Giannattasio (col coro) e da Lawrence Brownlee. L’orchestra eseguirà quindi la spumeggiante Canzone napoletana op. 63 che Nikolaj Rimskij-Korsakov trasse nel 1907 da Funiculì funiculà di Luigi Denza, seguita da altri due brani solistici: l’assolo di Tosca «Vissi d’arte» dall’opera di Giacomo Puccini e la romanza Mattinata di Ruggero Leoncavallo, scritta nel 1904 per Enrico Caruso.
Dopo un altro brano orchestrale, l’Intermezzo sinfonico da Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, Carmen Giannattasio e Lawrence Brownlee si riuniranno nella scena dell’addio nel primo quadro del secondo atto della Traviata di Giuseppe Verdi conclusa dal celeberrimo «Amami, Alfredo». Il conceto si concluderà , come è tradizione, con il coro «Va’ pensiero» dal Nabucco e il brindisi «Libiam ne’ lieti calici» dalla Traviata.
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