sabato 14 dicembre 2013

Falstaff a Berlino si riempie di sensualità in Milano Finanza 14 dicembre



InScena
Falstaff a Berlino si riempie di sensualità
di Giuseppe Pennisi

A Berlino, per le feste di Natale e Capodanno, la Deutsche Oper presenta quasi ogni sera (fino al 9 gennaio) la nuova produzione di Falstaff con la regia di Christoff Loy, le scene a Johannes Lelacker, i costumi di Ursula Renzebink e la direzione musicale di Donal Runnicles. Loy prende a prestito l'idea iniziale dell'allestimento presentato l'estate scorsa da Damiano Michieletto a Salisburgo: l'opera si svolge oggi nella casa di riposo per musicisti anziani creata da Verdi a Milano.
http://www.milanofinanza.it/artimg/2013/246/1855905/1-img768540.jpgMentre però in Michieletto il gioco era poco convincente (come far sprizzare eros a Fenton e Nannetta se sono due vecchietti?), Loy ha un'idea geniale: man mano che interpretano l'opera gli anziani della casa di riposo ringiovaniscono (o credono di ringiovanire). Inoltre, fin dalle prime battute Nannetta è un'avvenente infermiera e Fenton un aitante portantino Un vero omaggio alla sempiterna giovinezza della musica. Loy pone l'accento su una caratteristica poco nota del Falstaff: la sensualità. Il tratto saliente è la vitalità, l'ingordigia della vita, lo stesso appetito che si ha per il buon cibo o per le buone bevande. Un appetito che grazie alla musica resta invariato quale che sia l'età. Di livello la parte musicale, nonostante la sera della prima la dizione italiana di quasi tutti i cantanti (tranne Joel Prieto nel ruolo di Fenton) lasciasse un po' a desiderare. Ottimo Donal Runnicles sul podio dove legge con cura la polifonia e la forme classiche (come la «fuga finale»). Interessanti le voci di Noel Bouley (Falstaff) e Michael Nagi (Ford), due baritoni verdiani morbidi. Molto efficace il gruppo femminile (Barbara Haveman, Elena Tsallagova, Jane Kurukova, Dana Beth Miller). (riproduzione riservata)

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