Come sarà il 2014
dell’economia italiana. Numeri e report (occultati)
29 - 12 - 2013Giuseppe Pennisi
Gli italiani non nutrano illusioni: nella migliore
delle ipotesi chiuderemo il 2014 per con un Pil identico a quello del 2013 ed
occorrerà pazientare sino al 2024 per tornare ad un reddito pro-capite ai
livelli di quello del 2007.
Secondo il calendario cinese, il 2014, che
inizia il 31 gennaio e dura sino al 18 febbraio 2015, sarà “l’anno del
cavallo”. Chi si interessa di culture orientali sta in questi giorni
scrutando gli oroscopi cinesi che variano in misura significativa a seconda
dell’anno di nascita dell’interessato. Chi, come il vostro “chroniqueur”,
si interessa, oppure deve interessarsi per vivere, alla “triste scienza”,
l’economia, ma consulta amici cinesi, conosce una verità lapalissiana:
nell’anno del cavallo si può andare al passo, al trotto, al galoppo; si può
restare fermi sotto un albero (a farsi gli affari propri); si può pure essere
disarcionati.
L’ECONOMIA MONDIALE
A livello dell’economia mondiale, il cavallo promette
una crescita del Pil del 3,6% (secondo le stime più recenti del Fondo monetario
internazionale) – quindi un buon trotto, specialmente in quanto i
pre-consuntivi del 2013 (che sta per chiudere i battenti) parlano di un aumento
del Pil del 2,9%, rispetto al livello raggiunto nel 2012. A trainare saranno in
Paesi in via sviluppo (il cui tasso di crescita viene mediamente stimato tra il
4,5% ed il 5%), nonché gli Stati Uniti (3-3,5%) ed il Giappone (anche se gli
effetti della Abenomics vengono
quantizzati in modo differente dai vari modelli econometrici).
IL CAVALLO ITALIA
E l’Europa? In luglio il Fondo monetario stimava
l’uscita dalla recessione dell’eurozona con una crescita dell’1%. Oggi si è più
cauti; al Fondo si cincischia su un aumento del Pil dell’area dell’euro nel
2014 sullo 0,6%; quanto basta per darsi qualche pacca sulle spalle la notte di
San Silvestro. Secondo le più recenti stime dei 20 maggiori istituti
econometrici mondiali, l’eurozona passerebbe da una crescita del Pil del meno
0,4% nel 2013 ad una del più 0,3% nel 2014. Inoltre, il più 0,3% è
caratterizzato da alta volatilità (basterebbe una leggera flessione in Nord
Europa per tornare ad un tasso negativo per l’intera area) ed anche da un
continuo gap tra il settentrione e il meridione dell’eurozona.
BANDO ALLE ILLUSIONI ITALIANE
Gli italiani non nutrano illusioni: nella migliore
delle ipotesi chiuderemo il 2014 per con un Pil identico a quello del 2013 ed
occorrerà pazientare sino al 2024 per tornare ad un reddito pro-capite ai
livelli di quello del 2007. Quando in sede politica si è detto agli italiani
che era stata effettuata lo svolta, nessuno – che io sappia – ha precisato che
la prospettiva ottimale era quella che nell’anno del cavallo si sarebbe andati
al passo, forse si sarebbe rimasti fermi sotto l’albero e sarebbe stato
possibile fare ancora retromarcia.
UN DOCUMENTO POCO CONSULTATO
Nessuno – che io ricordi – ha fatto presente che da
oltre un mese e mezzo a Palazzo Chigi giace, in attesa di osservazioni, il
documento sulla “quality of Government” in Europa, di cui offriamo ai
nostri lettori il testo integrale (sotto il link). Nel documento, “quality of
Government” vuole dire sia qualità della politica sia qualità
dell’amministrazione e della gestione. Riguarda 30 Paesi europei e le loro
disaggregazioni regionali. Nel 2013 siamo passati dal 23simo al 24simo Stato in
classifica; ci seguono nell’ordine solo la Grecia, la Croazia, la Turchia, la
Bulgaria e la Serbia. Gli autori del documento affermano che se si fosse tenuto
conto anche dell’ultimo “pasticciaccio brutto” parlamentare saremmo ancora più
in giù – sotto la Grecia e la Croazia – nonostante alcune Regioni del
Nord Italia (specialmente le Province autonome di Trento e Bolzano) siano tra
le prime nei 30 Paesi europei in termini di “quality of Government”.
SU CHI PUNTANO GLI USA
A Palazzo Margherita, sede dell’Ambasciata americana,
lo sanno ed esprimono preoccupazione: nell’anno del cavallo il governo Letta
potrebbe essere disarcionato anche prima delle definizione di una nuova e più
efficace legge elettorale. Il sindaco di Firenze, e segretario del Pd, pare non
essere stato avvistato né a Palazzo Margherita né a Villa Taverna, mentre
sembra proseguano contatti tra il Palazzo e la Villa, da un lato, ed esponenti
del M5S. Pure nell’anno del cavallo, gli americani puntano su più cavalli,
specialmente se la “quality of Government” è in ribasso mentre è in salita il
movimento di chi vuole riscrivere il trattato di Maastricht o almeno il Fiscal
Compound. Sorridono a chi potrebbe essere disarcionato ma non ci scommettono
neanche un nickel (cinque centesimi di dollaro).
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