FINANZA E POLITICA/ Lo spread
dell'inchiesta Consip che pesa sull'Italia
Pubblicazione:lunedì
6 marzo 2017
Matteo Renzi (LaPresse)
La settimana
che inizia oggi si apre all'insegna dello spread. I mercati finanziari europei
sono nervosi a ragione dell'approssimarsi delle elezioni presidenziali in
Francia in una situazione quanto meno confusa. Anche i sondaggi sulle elezioni
tedesche (che presumibilmente porteranno a una nuova "grande
coalizione") suggeriscono esiti tutt'altro che scontati. Forte è
l'attenzione, quindi, su Francia e Germania. Tuttavia, analisti e scommettitori
stanno puntando il cannocchiale e il microscopio anche sull'Italia. Dove - dice
uno specialista britannico - si sta profilando uno spread "rosso
tiziano".
Il
"rosso tiziano" è chiaramente un gioco di parole. Da un lato, ci si
riferisce a uno dei colori che caratterizzano il famoso pittore rinascimentale
veneziano. Da un altro, al rosso incandescente dell'indagine Consip in cui
paiono coinvolti, a torto o a ragione, Tiziano Renzi, padre dell'ex Presidente
del Consiglio (ed ex Segretario del Partito democratico), nonché un amico
fidato di quest'ultimo, l'attuale ministro dello Sport, Luca Lotti.
Non sta
certamente a un economista entrare nel merito delle indagini e delle pagine e
pagine (purtroppo credibili) di dettagli che riempiono i giornali. Non è
neanche il nostro ruolo fare appelli moralistici su questo e su quello.
Abbiamo, però, il dovere, prima del diritto, di ricordare quali sono i canoni
di base della teoria economica dell'informazione applicata all'economia
pubblica e alla finanza. Le news muovono i mercati. Se sono news errate,
possono fuorviarli. Ma è arduo pensare che la slavina di news di questi giorni
sia tutta frutto della fantasia di menti distorte di procuratori e di
giornalisti. È anche difficile che in Italia, in difesa del Tiziano, si possano
fare, come in Turchia, arresti in massa di magistrati e giornalisti. E restare
nel consesso europeo.
La materia
non è nuova e nel nostro Paese ha avuto importanti sviluppi. Dal volume
"News e dinamica dei tassi di cambio" di Massimo Tivegna e
Grazia Chiodi (il Mulino 2001) alla serie di tre libri della Scuola Nazionale
d'Amministrazione (2003-2005) su news e, rispettivamente, mercato del lavoro,
e-Government nelle Pa e prezzi negli di transizione dalla lira all'euro (oltre
a numerosi altri apporti scientifici). Quindi, numerosi economisti e funzionari
pubblici dispongono della "cassetta degli attrezzi" per affrontare il
problema.
All'estero,
hanno la strumentazione ancora più ricca di noi. Oltre confine, l'impressione
generale è che un gruppo dirigente politico, sconfitto duramente al referendum,
viene ora travolto da un'inchiesta di malaffare di natura e dimensione tale da
coinvolgere piuttosto prima che poi anche gli organi di controllo europei.
Quali che siano le responsabilità penali, se a tale gruppo sta a cuore il
Paese, sia per evitare una turbolenza economico-finanziaria, sia per difendersi
meglio nelle sedi giudiziarie appropriate, dovrebbe fare un forte passo
indietro (l'ex Presidente del Consiglio aveva comunque annunciato che si
sarebbe ritirato a vita privata in caso di sconfitta al referendum
costituzionale) e rinunciare sia alla candidatura alla Segreteria del Pd, sia a
un'eventuale contesa elettorale.
È vero che
le colpe dei figli non debbono ricadere sui padri (e che le
eventuali colpe di Tiziano Renzi e Luca Lotti, come in frequenti casi recenti,
non sono state ancora provate), ma è anche vero che la moglie di Cesare deve
essere al di sopra di ogni sospetto. E con la moglie, lo devono essere anche i
suoi congiunti e i suoi amici più stretti. Se quanto si legge in questi giorni
risulta falso o non pertinente, il gruppo potrà tornare con maggiore chances di
successo a vita pubblica. Altrimenti, proprio la teoria economica
dell'informazione lo lascerà con il marchio di avere ucciso la tremula ripresa,
messo in serio imbarazzo il Governo e aggravato la situazione economica,
politica e sociale dell'Italia. L'economia, la finanza e gli elettori non fanno
sconti.
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