venerdì 13 giugno 2014

Tutto l'amore di Orfeo riempie Firenze in Milano Finanza 14 giugno

Tutto l'amore di Orfeo riempie Firenze

 

Nel terzo centenario della nascita di Christoph W. Gluck, Orfeo ed Euridice è fra le opere più rappresentate non tanto perché richiede un organico di proporzioni modeste (tre cantanti, un coro, alcuni ballerini e una orchestra ridotta all'osso) e, quindi, il suo allestimento può essere effettuato a costi contenuti, ma soprattutto perché nel 1762 la sua messa in scena a Vienna, in italiano, rappresentò una rivoluzione. http://www.milanofinanza.it/artimg/2014/116/1897301/1-img659755.jpgTutti i mezzi espressivi (parola, musica, danza, mimo) vennero integrati e posti al servizio della verità scenica, sostituendo i recitativi secchi con recitativi accompagnati e introducendo anche nuovi accordi. Una seconda edizione venne approntata dallo stesso Gluck in francese nel 1774 per i gusti parigini ed è quella rappresentata più di frequente. A Firenze è in scena fino al 15 giugno la versione originaria del 1762, ossia quella più raramente eseguita, che si potrà anche gustare al festival di Montepulciano a metà luglio. L'allestimento di Denis Krief situa la vicenda in un contesto contemporaneo: un amore tra giovani dove, però, la fiducia reciproca non è così totale come necessario. Il ravvedimento porta al lieto fine dopo 80 minuti intensi. Le scene sono sobrie, ma efficaci. Ottima Anna Bonitatibus nel ruolo del protagonista, qualche piccola incertezza di Hélène Guilmette in quello delle sua compagna. Di livello il coro della gente che commenta la vicenda. In un'ambientazione moderna risulta sensato ispirarsi al contemporaneo anche per le danze. Federico Maria Sardelli guida un ensemble quasi cameristico di orchestrali del Maggio Musicale. La produzione mostra come Gluck del 1762 vinca ai punti su quello del 1774. (riproduzione riservata)
di Giuseppe Pennisi

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