Carmen contro Carmen
13 - 06 -
2014Giuseppe Pennisi
Tra pochi
giorni si confronteranno a Roma due Carmen, la prima (al Teatro
Costanzi) è l’opera di Georges Bizet che, sino al 2012 (quando è stata
superata da La Traviata di Giuseppe Verdi) ha avuto il record di essere
l’opera più rappresentata al mondo. L’altra Carmen (alle Terme di
Caracalla) rivista dall’Orchestra di Piazza Vittorio, spettacolo che
arriva a Roma dopo avere trionfato in Francia.
L’OPERA DI
GEORGES BIZET
Carmen di Georges
Bizet va in scena al Teatro Costanzi da mercoledì 18 giugno (ore 20) a sabato
28. Sul podio il Maestro Emmanuel Villaume, per la prima volta alla
direzione dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma; la regia è dello
spagnolo Emilio Sagi, le scene di Daniel Bianco e i costumi di Renata
Schussheim: insieme creano un’ambientazione andalusa. «Carmen non è
un’opera che racconta gli amori di una donna frivola e volubile – spiega il
regista – narra piuttosto un tratto di vita di una donna con le idee molto
chiare sulla propria vita basata sulla libertà, parola che viene ripetuta molte
volte durante la rappresentazione e che Carmen pronuncia nel duetto finale
dell’opera “Libera è nata e libera morrà”».
L’EDIZIONE
DI ROBERT DIDION
Carmen è
come si è detto- una delle opere più popolari. Ma la versione di solito
rappresentata è quella con i dialoghi parlati messi in musica da Ernest
Guiraut un grande mestierante e sincero amico del compositore che
riorchestrò anche parte della partitura, dando un prodotto distante da
quanto volle Bizet. Da qualche anno si dispone di un’edizione critica, curata
da Robert Didion. L’allestimento romano è una rara occasione di vederla
e di ascoltarla e di apprezzare come “Carmen” sia il tassello
essenziale nella storia della musica per comprendere, in Francia, il
passaggio dal grand opéra all’opéra lyrique ed, in Italia, dal melodramma
verdiano alla “giovane scuola” di Puccini, Cilea, Leoncavallo, Giordano e
Mascagni. Soprattutto, precorse quello che fu il grande espressionismo tedesco
a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Lo comprese
Richard Wagner che la ascoltò a Genova nel 1881, se ne appassionò e la
considerò una pietra miliare di quella che sarebbe stata “la musica
dell’avvenire”. Ha un legame approssimativo con la cruda novella di Mérimée da
cui è tratta e di cui travolge la vicenda (nella novella Don José è un farabutto
pluriomocida e puttaniere, mentre nel libretto messo in musica da Bizet è un
bravo ragazzo traviato da una donnaccia di facili costumi); la sensualità e
l’eros (ignoti sia al gran opéra sia al melodramma verdiano ma destinati a
diventare centrali nell’opéra lyrique e nella “giovane scuola”, nonché
soprattutto nell’espressionismo- si pensi a Korngold e a Kreneck) vengono
immersi in un colore musicale inconfondibile in cui, pur mantenendo arie,
duetti e concertati le singole scene, sono contrassegnate da un pastoso
continuo orchestrale.
LE
INTERPRETI
Roma, le
interpreti della provocante sigaraia Carmen saranno Clémente Margaine (che
sostituisce la già annunciata Anita Rachvelishvili, impossibilitata a sostenere
il ruolo per motivi di salute), Nancy Fabiola Herrera (19, 21, 24, 28) e
Giuseppina Piunti (26); nei panni del passionale Don José vedremo Dmytro Popov
e Andeka Gorrotxategui (19, 21, 24, 26, 28); in quelli del torero Escamillo si
alterneranno Kyle Ketelsen e Simón Orfila. Micaëla sarà interpretata da Eleonora
Buratto (reduce del grande successo a Tokyo che l’ha vista protagonista del Simon
Boccanegra di Verdi), con lei si alternerà Erika Grimaldi (19, 21, 24, 26,
28). Il Coro del Teatro dell’Opera è diretto dal Maestro Roberto Gabbiani.
Allestimento in collaborazione con il Teatro Municipal di Santiago del Cile di
cui vi offriamo in esclusiva le immagini.
Copyright
Teatro Municipal Santiago del Cile
LA CARMEN
DELL’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO
Nel mese di
giugno l’Opera di Roma offre un prezioso confronto sull’opera di Bizet:
l’originale lettura di Carmen da parte della multietnica Orchestra di
Piazza Vittorio inaugurerà, martedì 24 (ore 21) in prima nazionale, la Stagione
Estiva, Roma Opera aperta Caracalla 2014. In questa versione , l’opera inizia
con una strana carovana di nomadi, provenienti da varie parti del mondo, che
dal Rajasthan è in cammino verso la Spagna.E’ tra questa gente che si sviluppa
la storia di Carmen. Il coro ce la racconta, la conosce da secoli. La storia a
cui assiste in quel preciso momento, tra quella gente, l’ha già vista migliaia
di volte in altrettanti posti nel mondo.
Ma il coro, questa volta, decide di non essere solo spettatore, e diventa parte attiva della storia. A volte si sostituisce ai personaggi dettando le fila del racconto, altre volte suggerisce loro come comportarsi, cosa dire, ed altre ancora scende sulla terra diventando personaggio. Insomma il coro ha la doppia funzione di narratore e di voce della coscienza (una via di mezzo fra coro greco e “grillo parlante”).
Ma il coro, questa volta, decide di non essere solo spettatore, e diventa parte attiva della storia. A volte si sostituisce ai personaggi dettando le fila del racconto, altre volte suggerisce loro come comportarsi, cosa dire, ed altre ancora scende sulla terra diventando personaggio. Insomma il coro ha la doppia funzione di narratore e di voce della coscienza (una via di mezzo fra coro greco e “grillo parlante”).
Sulla terra,
invece, si sviluppa la tragedia umana di un giovanissimo ragazzo che perde la
testa per una donna più grande di lui, bellissima e seducente, che ama la
libertà più dell’amore stesso. L’idea è di raccontare una storia che si
differenzia dal libretto originale della Carmen non nella sinossi, ma
nella psicologia e nella caratterizzazione dei personaggi. Siamo abituati
all’idea di un Don José perdente. La sua vita è irrisolta, ha avuto problemi
con il gioco e i suoi progetti sono cambiati: si è arruolato, ha cambiato
città, ha nostalgia della propria terra e della madre malata, è triste, soffre
la lontananza. E’ rissoso e un po’ patetico (nel senso di commovente quando c’è
un grande interprete, quasi ridicolo quando ce n’è uno meno bravo).
La Carmen è la sensualità sfrontata, la bellezza senza scrupolo, la femmina per eccellenza che fa degli uomini quello che vuole. Pure di questa Carmen vi offriamo in esclusiva le immagini.
La Carmen è la sensualità sfrontata, la bellezza senza scrupolo, la femmina per eccellenza che fa degli uomini quello che vuole. Pure di questa Carmen vi offriamo in esclusiva le immagini.
Copyright
Teatro Municipal Santiago del Cile
©Loll
Willems
Nessun commento:
Posta un commento