lunedì 9 giugno 2014

«Orfeo ed Euridice» al Maggio sposi trionfanti per Gluck e la platea in Avvenire 11 giugno





GIUSEPPE PENNISI

FIRENZE
È
l’anno di Orfeo e Euridice .

Domenica scorsa, nell’ambi­to del Maggio Musicale Fio­rentino, al Teatro La Pergola , ne è andato in scena un nuovo al­lestimento curato da Denis Krief.Ver­sioni di concerto dell’opera (nella stesura in italiano presentata a Vienna nel 1762) sono state ascoltate a Milano e a Ravenna nelle settimane scorse. Un allesti­mento scenico (sempre della versione 'di Vienna') sarà al Cantiere d’Arte di Montepulciano in luglio, mentre l’edizione francese del 1774 (con la quale Gluck adattò il lavoro al gusto parigino) si ascolterà a Palermo. L’oc­casione è il trecentesimo anniversario della nascita del compositore. Orfeo e Euridice è una delle rare opere del Settecento rimaste nei cartelloni nei secoli succes­sivi. L’opera ha come tema l’amore coniugale inteso co­me fiducia assoluta. Wagner disse di esserne tributa­rio quando compose Lohengrin .

Nella messa in scena di Krief (80 minuti intensi senza intervallo) l’ambientazione è contempora­nea, la scena pochi pannelli e proiezioni (ad esempio, l’infer­no: una discoteca di periferia al termine di un’angosciante au­tostrada). Orfeo (l’eccellente contralto Anna Bonitatibus) ed Euridice (Hélène Guil­mette, che ricordiamo alla Scala nei Dialogues des Car­melites di Poulenc diretto da Muti) sono una giovane coppia di oggi. Il Cielo li sottopone ad una prova dura dove non dimostrano fiducia assoluta l’uno nell’altro. Comprendono l’errore e la misericordia li riporta l’u­no accanto all’altra. La direzione è affidata all’esperta bacchetta barocchista di Federico Maria Sardelli. Ot­timo il coro; bravi i sei ballerini che su musica del 1762 innescano danza contemporanea. Spettacolo di gran­de semplicità ed eleganza.

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I protagonisti di «Orfeo e Euridice»

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