Estate a suon di musica
I festival per melomani da non perdere a cavallo della
stagione balneare
di Giuseppe Pennisi Un'estate musicale. Il maggior mensile del settore indica che questa estate, solamente in Italia, ci saranno oltre 40 festival. Molti sono opera di un paio di compagnie di giro che, a basso costo e con cantati dell'Europa Centrale e Asia, portano spettacoli in luoghi turistici (principalmente balneari): il divertimento è assicurato, la qualità un po' meno. Il maggior sito del comparto (www.operabase.com) effettua una prima cernita e censisce una ventina di festival in Italia e Francia, 25 in Austria e una cinquantina in Germania. Se si attraversa l'Atlantico e si va negli Stati Uniti si contano circa 35 festival, escludendo quelli universitari (alcuni dei quali non affatto male), organizzati da studenti e docenti.
Se si suddividono gli spettacoli per tipologia musicale, quelli di musica da camera si confermano i più popolari. Escludendo poche eccezioni di fama mondiale (Verbier in Svizzera e La Roque d'Antheron in Francia) è raro trovarsi a programmare un viaggio per la cameristica. Per la sinfonica, a ragione delle orchestre che sfoggiano, i più importanti sono quello di Lucerna e la sezione sinfonica del festival estivo di Salisburgo.
Il teatro in musica domina l'estate. Utilizzando la classifica che stila il New York Times (con un occhio ai melomani della costa orientale Usa), in Italia solo due festival valgono un viaggio: il Rossini Opera Festival a Pesaro e quello dell'Arena di Verona. Da aggiungere forse il Festival Puccini a Torre del Lago che, dopo anni difficili, ha trovato una marcia in più. A Pesaro le novità di rilievo sono la prima messa in scena in tempi moderni di Aureliano in Palmira con un cast da favola e un allestimento raramente messo in scena, in quanto richiede oltre 30 solisti, affidato a un giovane team per regia, scene e costumi. Il principe dei festival francesi è quello di Aix-en-Provence grazie all'apporto di mecenati (Oltralpe imprese e individui possono dedurre dal reddito il 60% delle elargizioni liberali ad arte, cultura e spettacolo) e di club di amici negli Stati Uniti, Giappone e anche in Cina. Lo spettacolo di punta è Ariodante di Händel con la regia di Richard Jones, con Andrea Marcon sul podio e Sarah Connolly e Patricia Petitbon nei ruoli principali.
Di grande interesse anche il Winterreise di Schubert con la regia (e i video) di William Kentridge e Il Turco in Italia di Rossini in un allestimento che la prossima stagione si vedrà a Torino. Analoga la prassi di Salisburgo, dove accorre evitare di farsi spaventare dagli alti prezzi dei biglietti per i posti migliori di platea (415 euro) perché i tre principali teatri, scavati nella roccia, hanno un'architettura che consente di ascoltare e vedere bene da ogni ordine di posti. Il programma è ricchissimo: tra l'altro, la prima mondiale di due lavori (Charlotte Salomon di Marc-André Dalbavie e The Forbidden Zone di Duncan McMillan) sul ruolo delle donne nella prima e nella seconda Guerra Mondiale, un nuovo allestimento (di Harry Kupfer) di Der Rosenkavalier di Richard Strauss, un Trovatore innovativo (regia di Luc Bondy, Anna Netrebko e Placido Domingo nei ruoli principali), Don Giovanni con la regia di Sven-Eric Bechtolf. Der Rosenkavalier e Trovatore arriveranno probabilmente alla Scala nel 2017 e nel 2018. Infine, il festival estivo del Tirolo a Erl, in quel lembo di Austria che costeggiando il fiume Inn entra in Baviera, una cittadina di 600 abitanti con due teatri (di 1.500 e 800 posti), facilmente raggiungibile anche da Svizzera, Italia e Germania diventata in 15 anni una delle attrazioni per i melomani. Quest'anno il piatto forte è Der Ring di Richard Wagner di cui vengono presentati tre edizioni completa, una delle quali senza separare le quattro opere, ossia 14 ore di musica nell'arco di 24 ore, con intervalli tra gli atti e uno di cinque ore tra Siegfried e Götterdämmerung, in modo che artisti (e spettatori) possano avere qualche ora di sonno. (riproduzione riservata)
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