venerdì 13 luglio 2012

Ravenna fa risuonare la musica claustrale in Milano Finanza del 14 luglio

InScena

Ravenna fa risuonare la musica claustrale

di Giuseppe Pennisi

Il Ravenna Festival, che ha luogo fino 15 luglio (con un epilogo dal 9 al 18 novembre), ha, come tema di quest'anno, la musica claustrale, non solo cristiana ma anche di lande lontane come il Tibet e l'Uzbekistan. Il lavoro più atteso è il dittico Nobilissima Visione che segna il ritorno di Paul Hindemith, uno dei maggiori compositori del Novecento, e che si vedrà a Roma (che lo co-produce) e in altre città.
Il dittico include un balletto del 1938 ossia Nobilissima Visione e l'atto unico Sancta Susanna del 1921. Si tratta di due lavori molto differenti che consentono di seguire il percorso di Hindemith dall'espressionismo più violento a un neobarocco che prelude il neoclassicismo delle ultime opere. Il balletto riguarda la vita di San Francesco, dalle nozze con Povertà al Cantico delle Creature, come raffigurata dagli affreschi di Giotto a Santa Croce. Il secondo narra il peccato estremo e la punizione, anch'essa estrema, inflitta a una novizia, precedentemente ritenuta in odore di santità. Le partiture sono molto differenti, ma ambedue intrise di carnalità. Alessio Rezza e Gaia Straccamore sono i protagonisti del balletto; Csilla Boross e Brigette Pinter hanno gli impervi ruoli vocali dell'atto unico. I veri protagonisti sono però i giovani dell'Orchestra Cherubini, guidati da Riccardo Muti in due partiture così differenti, molto difficili e ognuna di grande fascino. (riproduzione riservata)