Mozart
attira i più giovani
DA MONACO DI BAVIERA
GIUSEPPE PENNISI
P rima di una breve chiusura estiva, la Bayerische Staatsoper (Opera di Stato della Baviera) ha un festival di cinque settimane che ricorda quello delle 'Notti bianche' di San Pietroburgo; non presenta novità ma ripropone gli spettacoli che hanno avuto maggior successo di pubblico e critica. La Bayerische Staatsoper ha tre sale: l’ottocentesco National Theater (dove ebbero la prima mondiale Tristano e Isotta e I maestri cantori
di Wagner) con 2100 posti, il rococò Cuvillés Theater (dove ebbe la prima Idomeneo di Mozart) con 500 posti e il Prinzregent Theater (costruito nel 1900 ad immagine e somiglianza del teatro wagneriano di Bayreuth) con 1950 posti. Ogni anno tra opera e balletto, il cartellone offre circa 60 titoli. Monaco e il suo hinterland sono la regione a più alto reddito della Repubblica Federale; oltre a generosi contributi pubblici la Bayerische Staatsoper può contare su un numero di importanti sponsor privati. A differenza del festival del Tirolo ( Avvenire
del 22 luglio), gli allestimenti sono elaborati e i prezzi dei biglietti elevati (ma si praticano sconti a giovani e altre categorie). Gran parte degli spettacoli del Festival 2012 erano esauriti già in aprile.
Senza dubbio, l’evento più importante sono stati i due cicli della tetralogia wagneriana L’Anello del Nibelungo nell’allestimento scenico Andreas Kriegenburg con la direzione musicale di Kent Nagano; la domanda era tale che il secondo ciclo è stato mostrato dal vivo in streaming in tutto il mondo. Il successo più insolito, però, è l’edizione di Mitridate Re di Ponto
composta da un Mozart appena quattordicenne su commissione del Teatro Ducale di Milano. È opera raramente messa in scena in Italia. Viene considerata difficile da rappresentare perché, tratta da un complicato dramma di Racine (tradotto da Giuseppe Parini e adattato da un librettista di maniera, Vittorio Amedeo Cigna), è un’opera seria costruita su una concatenazione di arie e un unico duetto (per oltre tre ore e mezza di musica).
Nel 2011 è stata proposta al Prinzregent Theater; il successo è stato tale, principalmente presso il pubblico giovane, che il Festival ne offre ben sette repliche, tutte piene e in cui un terzo circa del pubblico ha meno di 35 anni. Senza cambiare una parola del libretto, la vicenda diventa il dramma di una famiglia complicata dei nostri giorni: il padre (già due volte vedovo) vuole sposare una donna giovane, suo figlio di primo letto, invaghitosi della bella fidanzata di papà, vuole sedurla. Tutti vestono abiti d’oggi; le navi (il Ponto si affaccia sul Mar Nero) sono gommoni. E via discorrendo. Il complesso intreccio è anche visto con ironia; cartoni animati mostrano, sul fondo scena, il giovane Mozart che ha difficoltà con la trama ma va avanti lo stesso imperterrito, componendo il lavoro in poche settimane. Molto curata la parte musicale: in buca, Mark Wiggleesworth dirige un ensemble con strumenti i più prossimi possibili a quelli d’epoca. Un cast internazionale assicura sette grandi voci in un lavoro in cui il canto è (quasi) tutto. Di buon livello il cast, soprattutto il controtenore Lawrence Zazzo, ma anche Barry Banks, Anja-Nina Barmann, Tara Erraught, Lisette Oropesa, Taylor Stayton e Eri Nakamura.
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