giovedì 5 luglio 2012

Le micro-opere sono piccole ma vanno avanti in Formiche luglio


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Le micro-opere sono piccole ma vanno avanti
 | Beckmesser
Di fronte alla crisi finanziaria di numerosi teatri lirici e della minaccia che festival estivi di qualità non si sarebbero tenuti, lanciò una proposta: riscoprire le mini od anche micro-opere a basso costo.
Nel fascicolo di luglio 2011, di fronte alla crisi finanziaria di numerosi teatri lirici e della minaccia che festival estivi di qualità non si sarebbero tenuti, "Formiche" lanciò una proposta: riscoprire le mini od anche micro-opere, a basso costo, con un piccolo organico e senza l´esigenza di scene e costumi complicati e tali da poter essere facilmente trasportate da una località all´altra. Un servizio alla "musa bizzarra ed altera" certamente migliore di quello reso da compagnie improvvisate con cantanti reclutati in Europa Orientale o Asia Centrale che portano un paio di titoli noti (spesso con una pessima dizione e con orchestre improvvisate) in giro per la Penisola.
 
Non era una proposta priva di basi. L´opera è nata come spettacolo da Palazzo da rappresentarsi in saloni delle feste e quando, a Venezia, diventò commerciale veniva rappresentata un teatri da 200-300 posti con organici molto ridotti. Rimase tale sino alla fine del Settecento: pochi ricordano che alla prima esecuzione del Don Giovanni di Mozart in buca c´erano sette violini, un paio di violoncelli, un clavicembalo ed una manciata di strumenti a fiato ed ottoni. Dopo la seconda guerra mondiale, Benjamin Britten vide delle micro e mini opere il futuro del teatro in musica, ne compose di bellissime e la Jubilee Hall di Aldeburgh, dove ogni anno teneva un importante festival, aveva 300 posti e dovette essere ampliata per mettere in scena A Midsummer Night´s Dream.
 
Ad un anno di distanza, cerchiamo di fare il punto senza avere la pretesa di essere esauriente. I festival continuano ad essere in bolletta: al momento in cui viene scritta questa nota sono in forse quelli dedicati a Puccini ed a Verdi. Le mini e le micro-opere, nel frattempo, fanno strada. Pochi sanno che la lirica è tornata a L´Aquila , nel bel "ridotto" del Teatro Comunale (sventrato dal terremoto) con Partita a Pugni di Vieri Tosatti (20 minuti) e Frecciarotta di Riccardo Panfili (40 minuti)- due lavori deliziosi che provano come si possa fare teatro in musica a basso costo. Le due mini opere sono state viste ed ascoltate pure a Roma ed a Foligno e ne ha parlato anche la stampa internazionale.
 
La stagione dell´Orchestra Sinfonica di Roma della Fondazione Roma un complesso interamente privato che non riceve alcun contributo pubblico e vive dei propri abbonati e del supporto di una fondazione culturale ha terminato la stagione 2011-2012 con la messa in scena della versione integrale L´Histoire du Soldat di Igor Stravinskij, composta proprio allo scopo di girare per villaggi della Svizzera negli anni della prima guerra mondiale. Esecuzione direttore Francesco La Vecchia; interpeti principali Cosimo Cinieri e Gioia Spaziani, scene di Giancarlino Benedetti Corcos , regia di Irma Palazzo e Francesco Maria Saggese tanto più esemplare in quanto negli ultimi anni il capolavoro di Stravinskij è stato visto manipolato, diluito ed allungato al RomaEuropa Festival ed al Teatro dell´Opera.
 
Inoltre, al consueto festival dell´Accademia Montegral in Garfagnana. Girolamo ha presentato in primo mondiale un "minimodramma" di 20 minuti (Amor che nullo) per due pianoforte, un soprano ed un baritono: un fugace "amore ferroviario" tra una manager appena licenziata ed un poeta in crisi che ha abbondato moglie e figlio per ‘rifarsi una vita´. Una scrittura brillante ed ironica, parlato che scivola nel declamato e nell´arioso con citazioni da Dante e Shakespeare. Godibilissimo.
 
La vera notizia, però, è che la mini-opera arriva ad uno dei templi delle opere iper-spettacolari: le Terme di Caracalla. La vera chicca della stagione è Il Combattimento di Tancredi e Clorinda di Monteverdi, rivisto da Giorgio Battistelli, e messo in scena nella piccola Palestra Occidentale.

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