giovedì 26 luglio 2012

Bassi costi, giovani e alta qualità: villaggio del Tirolo sfida Salisburgo da Avvenire 22 luglio


Bassi costi, giovani e alta qualità: villaggio del Tirolo sfida Salisburgo


DA GIUSEPPE PENNISI

I l festival estivo del Tirolo a Erl viene da lontano. Nel villag­gio (1500 abitanti) da oltre quattro secoli, ogni sette anni tutta la popolazione mette in scena la Passione di Cristo. Ne­gli anni ’50 è stata costruita un’interessante struttura fissa, la Passionsspielehaus (la Casa del Festival del­la Passione). La struttura, che ha avuto vari premi architettonici ed ha 1500 comode pol­trone disposte ad anfiteatro, è diventata una dozzina di anni fa sede di un festival molto speciale, creato dal compositore e direttore d’orchestra, Gustav Kuhn con tre obiettivi: bassi costi; molti giovani e alta qualità per competere con Monaco e Salisburgo. Que­st’anno – con un budget di 3.5 milioni di eu­ro (rispetto ai 5-6 dei festival di Spoleto e di Pesaro, il Rof, Rossini Opera Festival ) – propone, dal 5 al 29 luglio – cinque opere ( Lohengrin , Tristano e Isotta, Parsifal,

Tannhäuser , Tosca ),
sei con­certi sinfonici, 6 concerti ca­meristici e sei liederistici. Le opere e la sinfonica hanno luogo nella Passionsspie­lehaus, la cameristica della chiesa parrocchiale barocca di Erl (190 posti) e la liederi­stica nel salone di uno dei maggiori alberghi del posto (130 posti).

Nel 2011, il festival ha venduto circa 16.500 bi­glietti. I contributi pubblici (Governo federa­le, Governo del Tirolo, Comuni della vallata) sono stati 919.000 euro. Oltre due terzi del budget è finanziato da sponsor e dalla bi­glietteria. La sovvenzione media per spetta­tore è 49 euro rispetto agli oltre 500 di alcu­ne fondazioni liriche italiane. Accanto alla Passionsspielehaus è in fase di avanzata co­struzione un nuovo modernissimo teatro per le rappresentazioni invernali: costa 38 milio­ni di euro di cui 12 ripartiti tra i vari livelli di stato, mecenati e imprese.

Il nuovo allestimento di Lohengrin , l’opera che ha inaugurato il festival, è stato lodato dalla stampa di Vienna come la migliore pro­duzione del capolavoro wagneriano degli ul­timi vent’anni. Si replica a Erl sino al 28 luglio ed è probabile che, al pari dell’ Elektra , nata a Erl tre anni fa, giunga a Bolzano, Piacenza, Ferrara e forse Ravenna per le celebrazioni del bicentenario wagneriano del 2013.

Lohengrin
si svolge su tre piani paralleli: un affresco storico-politico , una parabola me­tafisico- religiosa (imperniata sulla salvazio­ne), e un dramma d’amore coniugale (con venature psicoanalitiche). La musica è dia­tonica nell’affresco storico-politico, cromati­ca nel contrasto tra il cristianesimo e paga­nesimo ed ancorata a Spontini nella vicenda amorosa.

La direzione musicale e la regia (ambedue di Gustav Kuhn), le scene ( Jan Lax Halama) e i costumi (Lenka Radecki) portano il lavoro in un quadro atemporale e mettono l’accento su due elementi: il contrasto, nella Germania dell’Alto Medioevo, tra i valori cristiani e i se­guaci dei vecchi culti pagani; il graduale di­ventare adulto del protagonista alla ricerca della verità. È un allestimento tradizionale, ma a costi contenuti e facilmente trasporta­bile per poter essere utilizzato in altri teatri.

In primo luogo, orchestra (oltre la metà sono giovani italiani) e coro (supportato dalle vo­ci bianche della parrocchia di Erl) danno un’ottima prova. In secondo luogo, un cast internazionale in cui prevalgono le protago­niste femminili: Susanne Gebb (Elsa) e Mo­na Somm (Ortruda seguace della magia ne­ra del paganesimo teutonico). Ferdinand von Bothmer ha un buon timbro ed ha retto be­ne il difficile terzo atto. Thomas Gazheli è ef­ficace nella parte di Federico (marito d’Or­truda). Di rilievo Andrea Silvestrelli nel ruo­lo del re .

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Festival


La rassegna musicale di Erl, diretta da Gustav Kuhn, è stata inaugurata da un «Lohengrin» wagneriano di grande livello





L’orchestra milanese 'laVerdi per tutti' raccoglie ben 80 musicisti non professionisti




«Lohengrin» in Tirolo


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