giovedì 12 marzo 2009

ORCHESTRA SINFONICA FONDAZIONE ROMA A BERLINO . Musica marzo

Martucci. Colore Orientale, Notturno, Tarantella. Verdi “I Vespri Siciliani”, Sinfonia”. Strauss Aus Italien. Orchestra Sinfonica, Fondazione Roma, maestro concertatore Francesco La Vecchia
Già nel marzo 2007 una delle più giovani orchestre sinfoniche italiana (tanto per data di nascita dell’istituzione quanto per età media degli orchestrali), si era esibita con successo della Sala Grande (una capacità di 1800 spettatori ed un’acustica perfetta) della Philarmonie in quel di Von Karajan Strasse di Berlino (forse la più autorevole sala di concerti nel mondo, certamente la più prestigiosa in Europa). L’Orchestra Sinfonica della Fondazione Roma (OsFr) vi è tornata il 4 febbraio nell’ambito delle celebrazioni per la ricorrenza dei vent’anni dalla caduta del muro e di una tournée che la ha portata anche a Cracovia ed al Festival di Ludwigshafen, nel Palatinato. Il concerto prevedeva, nella prima parte, oltre alla notissima sinfonia de “I Vespri Siciliani” di Verdi, tre lavori di Martucci (colore orientale, notturno, tarantella), compositore su cui si è voluto , per troppi anni, calare una fitta coltre d’oblio ; nella seconda parte il poema sinfonico di Richard Strauss (di cui ricorrono i 60 anni dalla morte): “Aus Italien” (Sull’Italia). I concerti a Cracovia e Ludwigshaven hanno comportato delle modifiche al programma di base: il poema sinfonico di Strauss è stato sostituito con due lavori di Respighi (I pini di Roma e Concerto Gregoriano) e il Carnevale Romano di Berlioz.
Soffermiamoci sul concerto tenuto a Berlino (quello che ha avuto maggiore eco sulla stampa locale ed italiana). In primo luogo, una notazione di cronaca: la sala gremita (era una serata in abbonamento) ha salutato La Vecchia e l?Os.Fr con vere e proprie ovazioni e richieste di bis: c’è , quindi stato, un fuori programma in cui l’Os-Fr ha eseguito l’”intermezzo” di “Cavalleria Rusticana” di Mascagni e la parte finale della sinfonia del “Guglielmo Tell” di Rossini. Interessante notare come i lavori di Martucci e Strauss siano quasi coetanei , in sostanza poemi sinfonici nello stile degli ultimi anni del XIX secolo- quando la musica sinfonica tardo o post-romantica cercava nuove strade. La Vecchia ha cesellato le tre composizioni di Martucci dando un’impostazione sensuale (quasi carnale) al “colore orientale” e di raccolta melanconia al “notturno” per giungere all’esplosione di gioia della “tarantella”. Analogamente, la direzione di “Aus Italien” (che in Italia meriterebbe di essere eseguito più raramente) non è stata puramente descrittiva (come in alcune incisioni anche di complessi sinfonici tedeschi) ma ha teso a enfatizzare gli stati d’animo sottostanti il “viaggio in Italia” del trentacinquenne Strauss: dolce nell’”andante” ispirato alla campagna, sornione nell’”allegro molto con brio” della vista delle rovine, quasi melanconico nell’”andantino” sulle viuzze di Sorrento per giungere ad un’esaltazione di allegria nel finale, ispirato a motivi di canzoni popolari napoletane. Vibrante la direzione delle sinfonie de “I Vespri” e “Tell”. Ambiguo, quasi subdolo (come nelle intenzioni di Mascagni) l’intermezzo di “Cavalleria Rusticana”. Queste letture hanno fatto sì che il concerto diventasse occasione di un grande successo personale per La Vecchia. L’orchestra, affiatatissima, ha fornito una grande prove, specialmente gli ottoni (spesso punto dolente di formazioni sinfoniche ed operistiche italiane).

Berlino, 4 febbraio , Grosse Saal Philarmonie
Giuseppe Pennisi

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