Dalla cronaca di un viaggio appassionante con circa 100 giovani entusiasti ed il loro direttore, tiriamo le somme in termini di politica culturale. Striscioni di protesta sull’ormai imminente “morte della cultura” si leggo in quasi tutti i teatri . Tre delle 14 fondazioni lirico sinfoniche sono commissariate; altre due sono sul punto di esserlo. Franco Zeffirelli ha proposto di chiudere i teatri per un anno. La notte non potrebbe essere più scura e la nebbia più fitta. L’esperienza ed il successo della OsFr mostrano che c’è uno sprazzo di lucie.
Tutti puntuali a Fiumicino la mattina del 3 febbraio per volare alla volta di Berlino, prima tappa di una tournée che avrebbe portato per dieci giorni l’Orchestra Sinfonica della Fondazione Roma in alcune delle più importanti sale di concerto di Germania e di Polonia. Atmosfera entusiasta, nonostante qualche influenza di stagione (che aveva colpito prima della partenza anche il Maestro Francesco La Vecchia). Berlino era, in parte, un ritorno poiché l’Orchestra vi aveva già suonato. Questa volta, però, l’invito a esibirsi alla Philarmonie aveva un significato ed un sapore particolare: l’Orchestra è stata invitata per una serie di concerti per i 20anni dalla caduta del muro. Francesco La Vecchia ha diretto un programma sinfonico ispirato all’amicizia tra Germania ed Italia: nella prima parte, oltre alla sinfonia de “I Vespri Siciliani” di Giuseppe Verdi, tre lavori di Giuseppe Martucci (colore orientale, notturno, tarantella); nella seconda parte il poema sinfonico di Richard Strauss “Aus Italien”(“All’ Italia). La sala, circa 1800 posti, era gremita. C’è stata una vera e propria “standing ovation”: tutti in piedi come in uno stadio a domandare bis. Quindi, l’Os-Fr ha eseguito pure l’”intermezzo” di “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni e la parte finale della sinfonia del “Guglielmo Tell” di Giacchino Rossini. I lavori di Martucci e di Strauss sono poemi sinfonici nello stile degli ultimi anni del XIX secolo; quelli di Verdi e Rossini sono inni alla libertà particolarmente adatti alla ricorrenza dell’abbattimento delle barriere tra quelle che per tanti decenni sono state due Germanie.
Il successo di Berlino si è ripetuto a Cracovia la sera del 6 febbraio. Il concerto è stato aperto dal “Carnevale Romano” di Hector Berlioz. Dopo i tre brevi ma affascinanti poemi sinfonici di Martucci e la sinfonia de “I Vespri Siciliani” di Verdi, è stato suonato il grandioso poema sinfonico “I Pini di Roma” d’Ottorino Respighi. Il lavoro di Respighi, relativamente poco noto a Cracovia, è quello che forse più ha colpito il pubblico polacco. E’ una partitura complessa, che richiede un organico molto vasto (e strumentisti in grado d’essere ciascuno un solista). L’esecuzione ha scosso un pubblico avveduto. A Cracovia c’è un’intesa vita musicale: un teatro d’opera di repertorio ed una sala di concerto in stile neoclassico a pochi passi dal Palazzo Arcivescovile dove ha vissuto per decenni Karol Wojtila. Da Cracovia, un pellegrinaggio- testimonianza a Auschwitz e Birkenau per ricordare una crudeltà di massa che la musica può aiutare a fare sì che non si ripeta più.
Terza e ultima tappa Ludwigshaven, un centro industriale ai confini tra la Renania-Palatinato ed il Baden-Wuttemberg. Sede di una delle più antiche industrie chimiche, la BASF, ha un auditorium, costruito all’inizio del secolo scorso, per mille spettatori. In passato, vi hanno diretto, tra gli altri, Richard Strass e Bruno Walter. Ora è al centro di un consorzio o associazione di sale da concerto (a Linburghof, Heidelberg, Mannhein, Landau, Speier, Bensheim) che offre una vasta gamma di musica (non solo sinfonica, ma anche cameristica, recital, lirica in versione da concerto ed anche operette e jazz) per soddisfare i gusti di varie categorie. Emergono due considerazioni: a) la collaborazione tra pubblico e privato; e b) la cooperazione-competizione che s’innesca tra le varie componenti del consorzio. La stagione 2008-2009 comporta una cinquantina di concerti; è stata aperta da Gustav Dudamel ed eseguita dalla Sinfonica Venezuelana. La Mahler Chamber Orchestra è stata scelta come “orchestra di beneficenza” (i proventi dei concerti vanno in attività caritatevoli). L’Orchestra Sinfonica della Fondazione Roma è l’”orchestra ospite” della stagione (che si estende sino a fine maggio). Il programma presentato dall’Os.Fr a Ludwisghafen, è leggermente differente da quelli offerti a Berlino e Cracovia: include il raramente eseguito “Concerto gregoriano per violino ed orchestra” di Ottorino Respighi. Solista uno dei violinisti più apprezzati a livello internazionale, il russo Serghej Krylov – ascoltato tra l’altro all’auditorium Paganini di Parma. Il pubblico è stato entusiasta: ovazioni e richieste di bis sia a Krylov che a La Vecchia.
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