Le Parc a Roma
maggio 7, 2016 Giuseppe Pennisi
Il 5 maggio è arrivato a Roma “Le Parc” di Angelin Preljocaj. Il
balletto resterà in scena sino all’11 maggio
Il 5 maggio è arrivato a Roma
“Le Parc” di Angelin Preljocaj. Il balletto resterà in scena sino all’11
maggio, con Eleonora Abbagnato, Stéphane Bullion étoile ospite, i Solisti e il
Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. “Le Parc” viene considerato tra i
balletti che hanno rivoluzionato la danza alla fine degli Anni Novanta, quando
debuttò all’Opéra Garnier a Parigi nel 1994. Da allora è stato ripreso a Parigi
più volte, ma è stato visto anche alla Deutsche Oper Berlin, al Mariinskij di
San Pietroburgo ed alla Scala il cui allestimento arriva a Roma. Ne esiste
anche un pregevole dvd.
Nel 1994 Angelin Preljocaj –
coreografo francese d’origine albanese, appartenente alla seconda generazione
della “nouvelle danse” – lo ha creato per i ballerini dell’Opéra di Parigi. Il
balletto, mescolando il linguaggio accademico con quello contemporaneo, diventò
subito un’icona della nuova danza di fine novecento. “Le Parc”, rappresentato
regolarmente all’Opéra di Parigi da ormai ventidue anni, è tra i titoli di
Preljocaj quello più ripreso dalle compagnie di balletto.
“Le Parc”, è un balletto in tre
atti sull’arte di amare. Il programma di sala fa riferimento al barocco;
sarebbe più appropriato parlare di fine settecento illuminista, quello di Bussy
Rabutin e di Pierre Choderlos de Laclos, dove l’innamoramento e i codici
amorosi della seduzione sono raffinati e simmetrici giochi nei sentieri
dell’amore in forma contemporanea. Non c’è un’azione vera e propria ma un
raffinato percorso verso l’amore in un’ unità di luogo e tempo, in un parco
alla francese rivisitato in chiave costruttivista, grazie alle scenografie di
Thierry Leproust. La musica di Wolfgang Amadeus Mozart rende efficacemente il
clima di fine settecento. Ad ogni apertura d’atto, Mozart alla musica
elettronica creata appositamente da Goran Vejvoda. Sulla creazione sonora si
muovono quattro ragazzi che, come giardinieri, dirigono le azioni dei
personaggi. Vestiti in abiti contemporanei creano una dimensione atemporale che
si contrappone a quella classica proposta dagli altri in abiti settecenteschi.
I costumi sono di Hervé Pierre. Le luci di Jacques Chatelet sono in linea
assecondano gli umori e le atmosfere di questa escalation amorosa fino al
conclusivo “Abbandono”, in cui la donna cede al desiderio e la coppia è avvinta
nel bacio più lungo e avvolgente della storia della danza contemporanea. Dirige
il maestro David Garforth.
A Roma per questa edizione del
balletto, Angelin Preljocaj ha ricordato che: “’Le Parc’ è stata la mia prima
creazione all’ Opéra di Parigi. Quando inizio una collaborazione cerco di
capire il più possibile la natura del luogo in cui mi trovo e i ballerini con
cui lavorerò. Ripercorrendo la cultura francese e pensando alla storia dell’
Opéra è nato ‘Le Parc’. Oggi sono a Roma a presentarlo con una compagnia
vivace, desiderosa di ballare cose nuove. Questo slancio è dovuto alla visione
di Eleonora Abbagnato che ringrazio per questo invito”.
Dal canto suo, Eleonora
Abbagnato ha sottolineato: “Portare Preljocaj all’ Opera di Roma è per me una
grande soddisfazione. Con lui ho avuto un incontro speciale e voglio che lo
abbia anche con la mia compagnia. È un momento di crescita al quale tengo molto
per i miei ballerini e per la danza contemporanea al Teatro dell’Opera”.
Alla prima rappresentazione, il
teatro era pienissimo e le sette chiamate al calar del sipario mostrano un alto
indice di gradimento.
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Giuseppe
Pennisi
Il 5 maggio è arrivato
a Roma “Le Parc” di Angelin Preljocaj. Il balletto resterà in scena sino all’11 maggio, con Eleonora Abbagnato, Stéphane Bullion étoile ospite, i
Solisti e il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. “Le
Parc” viene considerato tra i balletti che hanno rivoluzionato la danza
alla fine degli Anni Novanta, quando debuttò all’Opéra Garnier a Parigi nel
1994. Da allora è stato ripreso a Parigi più volte, ma è stato visto anche alla
Deutsche Oper Berlin, al Mariinskij di San Pietroburgo ed alla Scala il cui
allestimento arriva a Roma. Ne esiste anche un pregevole dvd.
Nel 1994 Angelin Preljocaj – coreografo francese d’origine albanese,
appartenente alla seconda generazione della “nouvelle danse” – lo ha creato per
i ballerini dell’Opéra di Parigi. Il balletto, mescolando il linguaggio
accademico con quello contemporaneo, diventò subito un’icona della nuova danza
di fine novecento. “Le Parc”, rappresentato regolarmente all’Opéra di Parigi da
ormai ventidue anni, è tra i titoli di Preljocaj
quello più ripreso dalle compagnie di balletto.
“Le Parc”, è un balletto
in tre atti sull’arte di amare. Il programma di sala fa riferimento al barocco;
sarebbe più appropriato parlare di fine settecento illuminista , quello di
Bussy Rabutin e di Pierre
Choderlos de Laclos, dove l’innamoramento e i codici amorosi della
seduzione sono raffinati e simmetrici giochi nei sentieri dell’amore in forma contemporanea.
Non c’è un’azione vera e propria ma un
raffinato percorso verso l’amore in un’ unità di luogo e tempo, in un parco
alla francese rivisitato in chiave costruttivista, grazie alle scenografie di Thierry Leproust. La musica di Wolfgang Amadeus Mozart rende efficacemente il clima
di fine settecento .Ad ogni apertura d’atto,
Mozart alla musica elettronica creata
appositamente da Goran Vejvoda. Sulla creazione
sonora si muovono quattro ragazzi che, come giardinieri, dirigono le azioni dei
personaggi. Vestiti in abiti contemporanei creano una dimensione atemporale che
si contrappone a quella classica proposta dagli altri in abiti settecenteschi.
I costumi sono di Hervé Pierre. Le luci di Jacques Chatelet sono in linea assecondano gli umori e le atmosfere di questa
escalation amorosa fino al conclusivo “Abbandono”, in cui la donna cede al
desiderio e la coppia è avvinta nel bacio più lungo e avvolgente della storia
della danza contemporanea. Dirige il maestro David Garforth.
A Roma per questa
edizione del balletto, Angelin Preljocaj ha ricordato che: “’Le Parc’ è stata la mia prima
creazione all’ Opéra di Parigi. Quando inizio una collaborazione cerco di
capire il più possibile la natura del luogo in cui mi trovo e i ballerini con
cui lavorerò. Ripercorrendo la cultura francese e pensando alla storia dell’
Opéra è nato ‘Le Parc’. Oggi sono a Roma a presentarlo con una compagnia
vivace, desiderosa di ballare cose nuove. Questo slancio è dovuto alla visione
di Eleonora Abbagnato che ringrazio per questo invito”.
Dal
canto suo, Eleonora Abbagnato ha sottolineato : “Portare Preljocaj all’ Opera di Roma è per me una grande soddisfazione.
Con lui ho avuto un incontro speciale e voglio che lo abbia anche con la mia
compagnia. È un momento di crescita al quale tengo molto per i miei ballerini e
per la danza contemporanea al Teatro dell’Opera’-
Alla
prima rappresentazione, il teatro era pienissimo e le sette chiamate al calar
del sipario mostrano un alto indice di gradimento.
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