lunedì 30 maggio 2016

Il teatro in musica conquista la capitale in Avvenire 31 maggio



Il teatro in musica conquista la capitale
GIUSEPPE PENNISI
iniziato il 27 maggio a Roma il “Fast Forward Festival” con
Schwarz auf Weiss (Nero su Bianco) di Heiner Goebbels, alla guida dell’Ensemble Modern di Francoforte. Il Teatro Argentina era pieno di giovani di tutte le età, ulteriore segno che Roma (dove in termini di ore si suona più musica contemporanea che a Berlino) si pone chiaramente tra le principali capitali della musica di autori viventi.
Il Fff non solo aggiunge al panorama romano già esistente di musica sperimentale, il teatro in musica (come fanno Parigi, Vienna, Berlino e Barcellona) ma ha due peculiarità: l’idea e la leadership sono del Teatro dell’Opera che in collaborazione con otto altre istituzioni e sedi ( Teatro Ar-È gentina, Auditorium Parco della Musica, Teatro India, Teatro Nazionale, Teatro di Villa Torlonia, Villa Medici) e alcuni istituti di cultura stranieri porta in undici giorni serrati dieci spettacoli quasi tutti in prima italiana; fornisce, grazie a una selezione accurata (da parte del direttore artistico Giorgio Battistelli) una carrellata del teatro in musica europeo e nordamericano degli ultimi cinquant’anni.
Per questa ragione, nel pubblico della serata inaugurale, si annidavano critici musicali delle principali testate specializzate britanniche, tedesche e francesi. In breve, è un evento internazionale che si fonda sul tappeto di sperimentazione musicale di numerose realtà private, dei festival di musica di oggi organizzati da “Musica per Roma” e da quelli internazionali di elettroacustica e musica elettronica che si tengono ogni anno nella stupenda sala neoclassica del conservatorio di Santa Cecilia.
Andiamo a Schwarz auf Weiss (Nero su Bianco) di Heiner Goebbels, e diretto dall’autore alla guida dell’Ensemble Modern da lui creato a Francoforte. È un lavoro del 1996. Non ha una trama nel senso tradizionale del termine, ma una forte drammaturgia: è un commiato al poeta tedesco e drammaturgo Heiner Müller (19291996), la cui voce registrata legge brani di Edgard Allan Poe, di Thomas S. Elliot e di Maurice Blanchot, mentre i diciotto solisti (prevalgono gli ottoni, i fiati e le percussioni, ma c’è anche la dolcezza del kodo giapponese) non solo suonano i loro strumenti, ma recitano e danzano (con gli strumenti e tra di loro ) e si uniscono a formare gruppi in rapide scene costruite solamente con le luci (di Jean Kalman). In breve una riflessione, di ottanta minuti, sul trapasso dall’avventura terrena all’aldilà, di grande forza espressiva e denso di passione (nonché di un pizzico di umorismo).
Una buona introduzione, salutata da sincere ovazioni dal pubblico, segno che il festival ha conquistato Roma. Nei prossimi giorni mostra La Passion selon Sade di Bussotti (del 1966), Vie de Famille di Drouet, Empty moves 1 - 2 - 3 di Preljocaj , Blank Out di Michel van der Aa, Miroirs/Ravel di Prode Inevitable, Music 5 di Roux, Il Suono ed il Gesto dell’Ars Ludi Ensemble, One Man Show di Drouet e l’attesissima Proserpina di Rihm.
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È iniziato venerdì scorso a Roma il Fast Forward Festival: nove diverse sedi si aprono per undici giorni a una vivace carrellata di sperimentazioni artistiche europee e nordamericane. L’inaugurazione con “Schwarz auf Weiss” di Heiner Goebbels
http://avvenire.ita.newsmemory.com/newsmemvol1/italy/avvenire/20160531/p293105spe1.pdf.0/img/Image_4.jpg
IN SCENA
“Schwarz auf Weiss” al Teatro Argentina di Roma
(Yasuko Kageyama Opera Roma)

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