Bach La Passione
secondo San Giovanni BMW
245 M.Nyberg, L. Napoli, St, Sherpe,
S. Vock La Petite Bande diretta da
Sigiswald Kuijjken
Montecarlo, 20
marzo
Museo
Oceonografico- Cattedrale
Il Festival Le Printemps des Arts Montecarlo (20
marzo 12 aprile) giunto alla trentunesima edizione, si caratterizza per
l’originalità degli accostamenti tra grande musica classica e contemporaneità
(questa edizione debuttano tre commissioni del festival) e l’originalità dei
luoghi di spettacolo. Questa primavera la manifestazione è incentrata su tre
musicisti della classicità e del Novecento storico (Bach, Donatoni,
Sibelius ), unitamente a contemporaneità. L’inaugurazione da il senso della scelta
ingegnosa dei luoghi.
A mò
d’introduzione , sono state presentate le due composizioni (per un totale di
venti minuti) Deviner-Devenir di
François Bayle (classe 1932), uno dei ‘padri’
della musica elettronica francese. Successivamente ci , si è trasferiti
a pochi massi nella Cattedrale neobizantina di inizio Novecento per ascoltare
la prima versione de La Passione Secondo
San Giovanni di Bach (Dresda 1724) con l’organico concepito all’epoca I, una rarità perché di solito in sale di
concerto vengono eseguite la quarta o quinta edizione del lavoro,
caratterizzate da organici molto più vasti. Infine, nuovamente nel museo per un
brindisi di tutto il pubblico con gli artisti
Il nesso tra i
due lavori di Bayle e la vasta partitura
di Bach (con un piccolo organico orchestrale, e quattro solisti che, integrati
da altri due elementi, diventano un piccolo coro) è molto più forte di quanto
non appaia ad un ascoltatore poco attento.
Bayle prende l’avvio di una frase di Schopenhauer sulla musica come
filosofia e trascendenza. In quella che è la più breve e la più teatrali delle Passioni di Bach le pagine del Vangelo diventano compassione per il sacrificio del Figlio
dell’Uomo , ne esaltano l’umanità e
si anticipa la Resurrezione, e la Redenzione.
A differenza di
altri compositori contemporanei e che utilizzano l’elettronica con
improvvisazioni (come Cage) non c’è accostamento diretto con il barocco . Alla
ricchezza emotiva di una Passione (in
cui gli undici numeri corali esprimono la Fede ed i solisti le emozioni umane),
la partitura di Bayle è di rigore matematico ed impiega principalmente fusione
di suoni per interpretare tormenti interiori giustapposti alla pace
dell’oceano.
Bayle, alla
tastiera elettronica, interpreta se stesso in un ambiente stereofonico e denso
di giochi di luci. Nella Cattedrale (anch’essa con giochi di luci) la Passione
è affidata a un complesso tedesco
creato nel 1972 , residente a
Lovanio e specializzato nel barocca. Giovani i quattro interpreti (Lucia
Napoli, Stephan Scherpa, Minna Nyberg, Spefan Vock). Tutti di qualità. I primi
due ( il contralto Lucia Napoli ed il tenore Stephan Scherpa) meritano un segnalazione particolare per la
cura dell’intonazione.
Donatoni Orchesterüubung Sibelius Les Océanides, Sinfonia n.3 in do maggiore
Orchestre Philarmonique de Monte Carlo (OPMC) diretta
da Jean Deroyer
Montecarlo, 21
Marzo
Auditorium
Ranieri III
Ancora una volta
il secondo concerto del Festival unisce modernità e grande repertorio. A
differenza del primo concerto in cui il nesso tra Bayle e Bach era quasi di
complementarità, il rapporto tra la partitura di Donatoni del 1974 il Sibelius
del primo Novecento è di giustapposizione, quasi contrasto. Donatoni titola in
tedesco una partitura ispirata al ‘clavicembalo ben temperato’ di Bach quasi a
sottolineare il proprio rapporto, all’epoca, con la scuola costruttivistica da
Darmstadt. Ma Voci, Esercizio per
Orchestra – questo è il titolo correntemente utilizzato in Italia) non ha
la carica marcatamente ideologica della Darmstadt di quel periodo (Stockhausen,
Nono, Berio) . E’ un ‘esercizio’ per grande orchestra in sedici brevi momenti
simmetrici (il tutto dura meno di mezz’ora) che operano a cerchi concentrici.
Una sfida per l’OPMC , che da alcuni anni, guidata da Gianluigi Gelmetti, è
diventata una delle migliori formazioni d’Oltralpe. Sul podio il
trentacinquenne Jean Deroyer già noto
in tutta Europa ed in Giappone come una delle migliori bacchette per il
repertorio contemporaneo.
Di ottimo
livello l’esecuzione dei due lavori di Sibelius, giustapposti con la calma
serena delle steppe nordiche (e gli echi di temi tradizionali) alle tensioni
dell’’esercizio’ di Donatoni.
Nouno Reverse, Reinken Hortus Musicus I en Là mineur Buxtehude Sonate n.3, Sonate en Sol majeur BuxWV271 Pesson La Carnagnole Reinken Hortus Musicus IV en Ré minuer BACH Sonate en Mi
mineur BWV 1023 Buxtehude Sonate en Do
majeur BuxWV226
Ensemble Cairn direttore
Guillaume Bourgogne, Ensemble La Stravaganza
Montecarlo 22
Marzo
Forum Grimaldi
Le due
commissioni (i lavori di Nouno e di Pesson) sono all’inizio delle due parti del
concerto ed eseguiti da un organico specializzato in musica contemporanea, live electronics ed elettroacustica. Il
resto è composto di brani tutto sommato poco noti dell’inizio del Settecento, a
cui i due autori contemporanei sembrano fare riferimento. Reversé di Nouno ha in comune con i tre autori barocchi la
struttura circolare e cenni al visivo. La
Carnagnole di Pesson ricorda il canto rivoluzionario, presentato in forma
stilizzata e molto timbrica. Dei due complessi, l’Ensemble Cairn estrae
sonorità interessanti. La Stravaganza è
un gruppo affermato anche se principalmente nel repertorio italiano e francese
ed è parso in qualche difficoltà con partiture di raro ascolto-
Giuseppe Pennisi
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