Il dramma di “Jenüfa” diventa una parabola
del perdono
BOLOGNA
Jenüfa di Leoš Janácek – in scena a
Bologna sino al 23 aprile in un allestimento coprodotto con Théâtre de la
Monnaie di Bruxelles e con il Bol’šoj di Mosca – è, sotto l’aspetto di un
dramma “verista” (allora di moda), una parabola sul perdono. La vicenda è semplice.
In un villaggio della Moravia, all’inizio del Novecento, la bella Jenüfa,
figliastra della Sacrestana, è corteggiata dall’aitante Steva, che, messala
incinta, l’abbandona. Ne è innamorato, il fratellastro di Steva, Laça.
Quest’ultimo è nevrotico e passionale come Jenüfa, mentre Steva è un
ragazzaccio amorale, un arrampicatore sociale. Nello sfondo, la società morava
che da rurale diventa piccolo borghese. Per far sì che Laça non desista dal
matrimonio, la Sacrestana fa morire il neonato esponendolo al freddo.
L’infanticidio viene scoperto proprio durante la festa di nozze tra Jenüfa e
Laça, il quale si stringe ancora di più alla moglie, aiutandola a cercare
speranza e riscatto nonostante la riprovazione della società che li circonda.
Il folle gesto della Sacrestana verrà perdonato non solo dalla coppia (nel
grandioso finale) ma soprattutto dall’Alto, anticipato dallo struggente
Salve Regina del secondo atto.
Jenüfa, nell’ultimo decennio, si è vista
alla Scala, a Trieste, Napoli e Spoleto ed anche in circuiti regionali. In
questo allestimento, la regia e le scene sono affidate a Alvis Hermanis,
direttore del Teatro di Riga che ha recentemente trionfato a Salisburgo e alla
Scala con Die Soldaten, a Berlino con
Così fan tutte e di nuovo a Salisburgo con Il Trovatore. I costumi sono di Anna Watkins. A differenza di altri allestimenti
in cui prevalgono le tinte lievi autunnali , questa Jenüfa è la festa del
colore. In buca, l’orchestra è diretta da Juraj Valcuha in modo eccellente. Nel
cast Angeles Blancas Gulin spicca del ruolo della Sacrestana, Andrea Dankova è
una Jenüfa di forte piglio drammatico e vocale e attoriale, Brenden Gunnell è
uno Laça cesellato e con magnifici do maggiore di petto; Ales Briscein dipinge
Stava come un vero gaglioffo.
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Fino al 23 aprile, in scena a Bologna, nel
colorato allestimento di Hermanis
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