domenica 12 ottobre 2014

Sette teatri per un Don Giovanni in Milano Finanza 11 ottobre



Sette teatri per un Don Giovanni
Giuseppe Pennisi

Sembrava una grande idea, ma ha raccolto più che altro fischi. Sette teatri di tradizione (circuito lombardo e marchigiano, Bolzano, Reggio Emilia) mettono in scena fino al 13 dicembre Don Giovanni con un regista di rango, Graham Vick, un'orchestra dall'organico analogo a quelli di cui disponeva Mozart alla prima assoluta a Praga, ossia poco più di un ensemble cameristico, e un cast di giovani. http://static.milanofinanza.it/artimg/2014/200/1929129/small/o1-img507903.jpgIl giovane José-Luis Gomez-Rios alla guida del complesso I Pomeriggi Musicali di Milano si è destreggiato bene nella difficile partitura in cui re maggiore e minore vengono alternati a seconda del gruppo di personaggi e nell'equilibrio tra buca e palcoscenico. Buone le giovani voci e adatte a teatri di piccole dimensioni. Ma gli otto Premi Abbiati e il titolo di Commander of British Empire non hanno risparmiato a Vick fischi dal normalmente pacioso pubblico di Jesi. Con lo scenografo Stuart Nunn ha ambientato la vicenda in una squallida periferia dove tutti sono assetati di sesso e di violenza, specialmente nei confronti delle donne. Una lettura da anni 80 del Novecento. Nulla a che vedere con il morality play sulla solitudine di un dissoluto, il quale disperatamente solo di fronte alla morte, nell'ultima giornata della sua avventura terrena tenta un rapporto con tre donne, senza peraltro riuscirci. (riproduzione riservata)

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