giovedì 2 gennaio 2014

Quanta lirica per bambini in Avvenire 2 gennaio



Quanta lirica per bambini


GIUSEPPE PENNISI
H
änsel und Gretel di Engelbert Humper­dick è tra le opere più rappresentate al mondo e anche quella che ha il maggior numero di traduzioni ritmiche. E so­prattutto nel periodo natalizio è in scena nei car­telloni di teatri grandi e piccoli di molti Paesi (non soltanto quelli di cultura anglosassone): anche perché la prima di Hänsel und Gretel avvenne a Weimar proprio il 23 dicembre 1893. La stanno insidiando il primato due lavori per bambini (ma anche per gli adulti) di un compositore italiano più valutato all’estero che in patria: Giancarlo Menotti. Si tratta di Amhal and the Night Visitors e Help, Help the Globolinks . Nel primo i Re Magi in viaggio verso Betlemme sostano in una ca­panna di pastori dove c’è un ragazzetto storpio che, quando sente la narrazione del viaggio, dà la propria stampella perché venga portata come dono al Bambino Gesù e viene miracolato. Nella seconda, gli ultra-terrestri Globolinks assaltano la terra ma vengono sconfitti da una bambina che suona il violino.

Il periodo tra il Natale e l’Epifania è forse quello in cui bambini e ragazzi possono essere avvicinati al­la musica 'colta', il modo più efficace e più effi­ciente per avere, più tardi, spettatori consapevo­li che affollino i teatri. Su questo fronte, l’Italia, pa­tria del teatro in musica, pare molto indietro. Non c’è difetto di concerti e spettacoli per il Natale, il Capodanno e l’Epifania, spesso eseguiti in bellis­sime chiese da complessi di grande livello ma mancano programmi specialmente tarati al pub­blico giovane e più giovane, se non si vogliono considerare tali, scorrendo i programmi a Roma, il Festival Gospel, una serata unica (nella piccola Sala Petrassi) di un adattamento di Una favola di Natale di Dickens o Natale@Big Bambù un viag­gio musicale al confine dei generi, alla scoperta della grande architettura negli spazi del Museo di Testaccio. Purtroppo anche quando di recente è stato ripreso il delizioso The Sweep (Il Piccolo Spaz­zacamino ) di Benjamin Britten, lo si è presentato in una discutibile versione ritmica e inserendolo in un altro lavoro dello stesso compositore ( Let’s Make an Opera), relativo a come si concettualiz­za e si mette in scena un’opera, tema poco inte­ressante per i ragazzi. Non che manchi il materiale. Si può scegliere nel repertorio barocco e settecentesco: si pensi ad e­sempio a Filemone e Bauci opera per marionette di Haydn, proposta a Siena nella prima ripresa moderna dall’ensemble Europa Galante diretto da Fabio Biondi e dalla storica compagnia mila­nese dei Fratelli Colla. Il lavoro ha avuto il Premio Abbiati e sarà uno dei punti di forza del festival Primtemps à Montecarlo in Costa Azzurra. Op­pure, nel Novecento, a lavori come Capitan Spa­venta e Don Tartufo di Gianfrancesco Malipiero. O ancora Pollicino di Hans Werner Henze.

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All’estero si eseguono spesso titoli di Britten e Menotti. «Hänsel und Gretel» di Humperdinck è una hit natalizia. Ma in Italia la proposta scarseggia

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