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Al Massimo ardono i fuochi di Strauss in Milano Finanza 25 gennaio
Al Massimo ardono i fuochi di Strauss
di Giuseppe Pennisi
La stagione 2014 del Teatro Massimo di Palermo è stata inaugurata con
Feuersnot di Richard Strauss (in scena fino al 26 gennaio e probabilmente
riproposta in autunno in occasione del 150° anniversario ella nascita del
compositore). La traduzione letterale del titolo, I fuochi spenti, si collega
alla tradizione di Monaco di Baviera, di accendere falò nel solstizio d'estate,
attorno ai quali scherzare, danzare e intrecciare liaison amorose.
Il protagonista (un giovane mago), preso
in giro dalla ragazza di cui si è innamorato, li fa spegnere e tutta la città
chiede alla giovane di porre fini ai bisticci in modo che la festa continui.
Benché nato a Monaco, Strauss si considerava un «settentrionale», per questo
testo e musica sono pieni di ironia nei confronti dei «meridionali». A Palermo,
mentre il cast vocale è quasi interamente tedesco, la regia è affidata a Emma
Dante e la direzione musicale a Gabriele Ferro. L'ambientazione è in una città
del Sud negli anni 40 o 50. Gabriele Ferro si cimenta bene con una partitura
piena di citazioni e stile decorativo, con scherzi, divagazioni, cori,
quartetti e terzetti. Tiene efficacemente l'equilibrio con un palcoscenico
affollatissimo e in continuo movimento (circa 200 persone in scena). Tra le
voci eccelle Nicole Beller Carbone. Dietrich Henschel, il giovane innamorato,
ha un ruolo impervio che richiederebbe una maggiore estensione verso il
registro acuto. La regia di Emma Dante non è provocatoria, ma disorientante e
un po' vecchiotta. Pare ispirarsi alla Pina Bausch degli anni 80. (riproduzione
riservata)
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