InScena
Il dramma di
Otello è riletto al femminile
di Giuseppe
Pennisi
Cipro è un
isolotto in un Mediterraneo dove anche il mare e il cielo sono scuri. Il 6
settembre Otello ha debuttato al Teatro Nazionale dell'Opera di Bucarest,
all'interno del Festival Enescu 2013. Shakespeare qui è riletto tre donne: Vera
Nemirova, regista quarantenne bulgara, nota internazionalmente per la sua Lulu
a Salisburgo, Keri-Lynn Wilson, maestro concertatore quarantacinquenne e
Viorica Petrovici, scenografa e costumista che proviene dall'esperienza
artistica della scultura astratta.
Nell'opera c'è una borghesia locale (Cassio, Emilia, Rodrigo e soprattutto
Jago), gran parte delle popolazione è immigrata, altri sbarcano con i gommoni.
In effetti, il Palazzo del Governatore assomiglia molto a un Cie. Otello e
Desdemona sono diversi sia dalla borghesia locale sia da chi è appena arrivato.
Desdemona, con Emilia, si dedica a portare acqua e cibo ai nuovi arrivati e a
calmare le tensione nel campo. Il balletto nel primo atto è un'ubriacatura in
cui guardie e immigranti avvinazzati tentano di molestare le donne. In questo
ambiente vengono alla luce tutte le debolezze di Otello. Non riesce a gestire
il campo (e per questo è rimosso dall'incarico), gestisce ancora peggio il
proprio privato, appena Jago comprende di avere tra le sue mani un'arma che può
diventare assassina e ripagarlo delle proprie frustrazioni di militare fallito.
Il lavoro vede solisti senza voci memorabili, ma oltre alla drammaturgia e
l'orchestra, si presenta di grande livello il coro guidato
dall'ottantacinquenne Stelian Olariu. (riproduzione riservata)
Nessun commento:
Posta un commento