Un’orchestra di giovani musicisti palestinesi ed israeliti può portare la pace? “E’ chiaro non può farlo”, scrive Daniel Barenboim nel suo ultimo libro “La musica sveglia il tempo” edito in Italia da Feltrinelli e da qualche settimane in libreria. “Tuttavia, aggiunge, può creare le condizioni per una comprensione senza la quale è impossibile anche solo parlare di pace”. Sono parole importanti specialmente in questi giorni in cui sono in corso le cerimonie per la Pasqua ebraica, cerimonie in cui la musica e ancor più il canto hanno un ruolo così importante. Sono anche giorni in cui, sfortunatamente, dal Medio Oriente giungono ogni giorno notizie di cuore, pur se frammiste di tanto in tanto da segnali incoraggianti – ad esempio il primo aprile il cuore di un soldato israeliano (ucciso per errore da “fuoco amico”) ha consentito di ridare la possibilità di vivere ad un giovane arabo in punto di morte.
L’orchestra a cui si riferisce Barenboim è stata fondata circa dieci anni fa da lui , assieme al musicista e soprattutto grande intellettuale palestinese Edward Said – “non vedeva la musica solo come una combinazione di suoni , ma comprendeva il fatto che ogni capolavoro musicale è, ed è sempre stato, una concezione del mondo”. Quando nel 1999, Barenboim e Edward Said decisero di costituire l’orchestra le diedero nome prendendo quello di un’antologia di poesie di Johann Wolfgang Goethe, “uno dei primi europei ad interessarsi in materia autentica delle altre culture”. Venne costituita una fondazione, con sede a Siviglia, anche in quanto trovò tra i suoi primi soci l’Amministrazione Regionale dell’Andalusia, terra per secoli di incontro tra la cultura araba, la cultura ebrea e la cultura cristiana. I giovani musicisti che suonano nell’orchestra vengono da Israele, dalla Palestina, dal Libano, dalla Siria, dalla Giordania, dall’Egitto ed ora anche dalla Spagna.
Ogni estate l’orchestra ha una sessione di formazione di diverse settimane a Seville, seguita da una lunga tournée. Nel 2001, ad esempio, ha suonato a Roma e nel 2006 alla Scala. Ogni anno ha una serie di concerti al Festival di Salisburgo. L’Orchestra ha avuto numerosi premi, tra cui il prestigiosissimo Premio Imperiale conferito dal Giappone. Un film di Paul Smraczy sull’Orchestra, Knowledge is the Beginning, ha avuto notevole successo al Cleveland International Film Festival in 2008.
“La musica sveglia il tempo” non è un libro sull’Orchestra, anche se ne tratta in molti parti in quanto Barenboim, la considera una delle sue più importanti creazioni e missioni di vita. E’ una riflessione sul significato della musica e sulla natura “sovversiva” che ad essa attribuiva Edward Said, morto a 67 anni nel 2003 dopo dieci anni di battaglia contro la leucemia. E’, però, una sovversione che “favorisce i contatti tra le persone promuovendo la tolleranza”. “Ogni volta che si suona, in un ensemble da camera, si devono fare al tempo stesso due cose molto importanti Una è esprimersi- altrimenti non si sta contribuendo all’esperienza musicale., l’altra è ascoltare gli altri musicisti, il che è indispensabile per fare buona musica”. “Nel West Eastern Divan il linguaggio universale e metafisico crea un collegamento fra i giovani; è un collegamento continuo”.
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