Ad una settimana dal ballottaggio, la contesa tra Rutelli ed Alemanno si presenta in modo differente della mattina del 15 aprile. Non ho la sfera di cristallo degli astrologi. Neanche l’acume e le risorse di chi fa, di professione, sondaggi su questo o su quello, per conto di Tizio o Caio. Da economista, utilizzo strumenti del mestiere quali la teoria dei giochi, materie che sembrano arcane ma che fa sono state rese accessibili a tutti dal film di successo “A Beautiful Mind” sul Premio Nobel John Nash.
La disfida è una partita di poker su più tavoli e senza che i giocatori conoscano il pensiero degli avversari. Su un tavolo la posta è come e quanto “incidere” sull’esito elettorale (stringendo alleanze od impedendolo all’avversario). Sull’altro, la posta è la “popolarità” nei confronti del proprio bacino elettorale. La maestria sta nel trovare un equilibrio dinamico tra “incidenza” e “popolarità”.– per entrare vincitore nell’aula di Giulio Cesare e restarvi quattro anni.
Al tavolo dell’”incidenza”, Rutelli ha detto “vedo”, ostentando il suo tris di fiori (il 46% del voto al primo turno) ad un Casini, che ha risposto “picche”, dando libertà di scelta al proprio bacino elettorale. Ciò ha avuto un costo opportunità (nel lessico degli economisti) elevato al tavolo della “popolarità” dove, guidati da “Tarzan” (nome di battaglia di un leader del sinedrio dell’Arcobaleno), parte di coloro che , il 13-14 aprile, gli hanno dato un buon 5,6% del voto si sono ribellati. L’esito potrebbe essere una perdita secca, al tavolo della “popolarità”, senza guadagnare neanche un mozzico (per dirla alla romana) del 4% che ha votato Udc. Ha sbagliato anche la seconda mossa: il “vedo”, con “apparentamento; con la “lista Baldi”, il cui leader è stato per lustri personaggio di spicco di An e di recente capogruppo di Forza Italia in Campidoglio. Il risultato estremo sarebbe una perdita durissima al tavolo dell’”incidenza”, spostando il 4% dell’Udc e parte dei 13.000 voti ottenuti da Baldi (da un bacino di destra) al Pdl.
Alla prima mano, al tavolo dell’”incidenza”, Alemanno ha non ha mostrato le carte; lo ha fatto la controparte annunciando il proprio appoggio. Alemanno non ha perso nulla al tavolo della “popolarità” e potrebbe contare su una “scala”. Magari una “scala reale”, se trascina, oltre a parte de “La Destra” e dei “baldiani”, altri in ordine sparso, e se convince elettori dell’Udc ad entrare nella carovana per il Campidoglio.
La partita di ancora aperta. Oggi non è più in vantaggio che brindava la notte del 14 aprile. La carta vincente di Rutelli potrebbe essere quella d’Enrico di Navarra (quello di “Parigi val bene una Messa”). Alleato di Baldi, con un Arcobaleno scontento, con una Roma sempre più preoccupata per la sicurezza di persone e cose, dovrebbe fare abiura nei confronti dell’Amministrazione Veltroni e lasciare il PD per presentarsi come Sindaco senza bandiere e di tutti i romani. Tanto dice la teoria dei giochi. Seguirà il consiglio?
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