sabato 19 aprile 2008

A CAGLIARI L'OPERA RELIGIOSA SGRADITA A STALIN

Giovedì 24 aprile si inaugura la stagione 2008 del Teatro Lirico di Cagliari con “La leggenda della città invisibile di Kitež e della fanciulla Fevronija”, opera in quattro atti su libretto di Vladimir Bel’skij e musica di Nikolaj Rimskij-Korsakov, realizzata in coproduzione con il Teatro Bolshoi di Mosca per la regia del lituano Eimuntas Nekrosius. Una coproduzione, che è di per sé stessa un evento, di un’opera che in Italia è stata messa in scena solamente due volte , nel 1933 alla Scala e nel 1990 al Maggio Musicale Fiorentino. Negli anni bui del comunismo, nell’Urss venne rappresentata di rado (e con modifiche apportate dalla burocrazia) perché è un lavoro profondamente religioso di un Rimskij-Korsakov, anziano ed in polemica con l’assolutismo zarista (di cui quello di Lenin, Stalin e Breznev era l’erede).

E’ quindi un’operazione culturale importante che , si prevede, porterà a Cagliari circa 70 critici musicali di tutto il mondo. Corona anche quattro anni da quando Maurizio Pietrantonio, un musicista di rilievo (e componente del Comitato Promotore della Fondazione Fare Futuro) è stato nominato Sovrintendente del Teatro Lirico del capoluogo della Sardegna. In questo periodo, la fondazione lirica è giunta al pareggio del bilancio e di forte recupero del pregresso debito patrimoniale, nonostante avesse ereditato una situazione economica sull’orlo del commissariamento. La nuova gestione non ha comportato tagli al personale, non ha intaccato il numero e la qualità delle produzioni, non ha privato il teatro della presenza nelle sue programmazioni di grandi personalità artistiche. Il cartellone 2008 prevede circa trecento gli spettacoli inseriti in stagione tra opera, concerti, attività di decentramento e scolastiche.Il numero degli abbonati è in aumento costante: oltre 12.000 alla vigilia dell’inizio della stagione. Pietrantonio non ha rinunciato alla qualità o abbassato il profilo dell’offerta artistica, ma ha sfruttare le risorse interne al Teatro e si è affidato con intelligenza al sistema delle coproduzioni per restare accreditati a livello internazionale e continuare a portare in scena spettacoli di interesse primario.

All’indomani del risultato elettorale, la storia virtuosa del Lirico di Cagliari (ignorata da alcuni settori della stampa) mostra che la cultura non siede a sinistra.

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