martedì 22 aprile 2008

ALITALIA LA SCIALUPPA DI SALVATAGGIO SI ALLARGA, E-Polis 22 aprile

L’arrivo di Aeroflot al tavolo della trattativa tra Alitalia ed AirFrance-Klm (annunciato da Silvio Berlusconi e Vladimir Putin al termine del soggiorno del secondo a Villa Certosa in Sardegna) può essere interpretato in vari modi, differenti ma convergenti. Da un lato, il negoziato per il salvataggio di AZ si allarga : il tavolo resta uno solo ma con un partecipante in più. Da un altro, Aeroflot può contribuire a risolvere cosa fare con parte della flotta AZ (gli MD80) costosa e poco adatta per rotte brevi e da destinare a tratte europee, allargate all’enorme federazione russa- diminuirebbero gli esuberi dei piloti italiani da inviare sulle nuove rotte ed ad addestrare i colleghi russi. Da un altro ancora, quel-che- resta-di-AZ non solo il volano di un maxi-gruppo AirFranceKlm-Aeroflot-Alitalia nel Mediterraneo e per le tratte intercontinentali dall’Italia (e dal resto del Mare Nostrum) ma anche il ramo di lusso di una multinazionale con alcuni voli solo di prima e business class, cucina di grandi cuochi italiani, arredi super-comodi, uniformi designate dalle case d’ alta moda, tutti-i-gadget-che-l’ospite/passeggero-può-desiderare. E’ il lusso di cui ha bisogno una parte ingente della clientela Aeroflot (i magnati della Russia-che -può) ed anche una fetta di quella AirFranceKlm . Clienti, un tempo abituali di Alitalia, da anni cercato il lusso in altre compagnie (dati i servizi tanto a bordo quanto a terra offerti da AZ) ma potrebbero tornare. Lo dice Tyron Brülé, direttore di “The Monocle” il mensile internazionale del lusso.
Pura fantasia? In mondo in cui le compagnie aree – si guardi a Delta-Northwstern – si fondono per reggere la concorrenza, le complementarità potrebbero dare buoni risultati. Il nodo è la cabina di regia: come gestire un conglomerato d’aziende con culture così profondamente differenti?
Ma Aeroflot (che ha subito una drastica riorganizzazione) aveva una cultura così profondamente diversa da AZ? Negli Anni 70, vi ho volato frequentemente in tratte africane e da Washington a Parigi. Nelle tratte africane, aerei un po’ vecchiotti ma con le poltrone ed i finestrini della prima classe immerlettati. La Washington-Parigi (e ritorno) aveva il vantaggio per una famiglia con bambini: le hostess-matrioske se ne prendevano cura in volo, anche facendoli giocare. La cultura dei dipendenti (prima della riorganizzazione) era quella di considerare la compagnia il loro ammortizzatore sociale. Un po’ come quella dei dipendenti AZ.

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