lunedì 3 febbraio 2014

Il Printemps DESarts de Monte-carlo compie 30 anni in Quotidiano Arte 3 febbraio



Montecarlo - 14 Marzo-13 Aprile 2014, XXX edizione
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Il Printemps DESarts de Monte-carlo compie 30 anni
Il Festival Printemps des Arts festeggia il suo trentennale con un’edizione all’insegna della scoperta, dell’audacia e del gusto, che, dal 14 marzo al 13 aprile 2014, colorerà di note il Principato di Monte-Carlo e la Costa Azzurra. Appuntamenti con la musica, la danza, le arti plastiche e numerose prime esecuzioni assolute scandiranno i 5 weekend in cui è articolato il festival. “L’edizione 2014 offrirà al pubblico l’occasione per conoscere forme e stili che sposano musica, teatro, danza includendo le culture extraeuropee”, spiega il direttore artistico e compositore Marc Monnet, “nessun confine geografico, storico o stilistico ma piuttosto il desiderio di puntare sulla qualità e su forme artistiche inedite, evocative e accattivanti”. E già dal weekend inaugurale del 14-16 marzo il Printemps des Arts, apprezzato da un pubblico sempre più internazionale, cattura l’attenzione con la musica visionaria di Scriabine e la Nuit ungherese consacrata a Ligeti. Per la chiusura domenicale il pianista Philippe Bianconi sonda le affinità nascoste della produzione di Bartók e Debussy. Il secondo weekend (20-22 marzo) apre giovedì con la straordinaria creatività di autori moderni e contemporanei: le composizioni Induction di Jodlowski con la coreografia di Gaetan Morlotti, Momente di Stockhausen e La Bocca, I Piedi, Il Suono per 104 sassofoni di Sciarrino sono affidate all’Ensemble Intercontemporain, una delle formazioni più accreditate nell’ambito della musica contemporanea, alla guida del grande direttore d’orchestra e compositore ungherese Peter Eötvös. Il giorno successivo si cambia registro per passare al classicismo di Haydn e in particolare all’atmosfera intensa e intima dei suoi quartetti, affidati al Quartetto Parker, giovane formazione americana connotata da equilibrio ed eleganza. Sabato la musica da camera di Haydn – a cui quest’anno il festival dedica un portrait - sarà accostata ad autori del barocco italiano e d’oltralpe, mentre domenica prosegue il Portrait Scriabine con il raffinato pianista Geoffroy Couteau e l’imponente affresco sinfonico Prométhée ou le Poème du feu op. 60 interpretato dall’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo e dal pianista François-Frédéric Guy alla guida di Michail Jurowski. Per il terzo weekend (27-30 marzo) la storica Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli e l’Europa Galante, guidata da Fabio Biondi, propongono la deliziosa opera per marionette in miniatura Philemon und Baucis che Haydn scrisse per il pubblico raffinato della corte di Estherháza. Seguono tre intense giornate con appuntamenti dalla mattina alla sera dedicati al Giappone nelle differenti declinazioni di danza butoh, musica contemporanea, con un omaggio all’antica tradizione della cerimonia del tè e alle opere di autori che, come Debussy e Ravel, dal Paese del Sol levante hanno tratto ispirazione. Humor e levità caratterizzano il Printemps des Arts e fanno capolino, in particolare, nel quarto weekend (2-6 aprile) con Bibilolo di Marc Monnet, performance di clown e musica elettronica. Sempre nell’ambito di questo fine settimana a La Turbie, nei pressi di Monaco, è possibile apprezzare una serata dedicata alla musica profona medievale, ode mistica all’amore eterno con l’Ensemble Gilles Binchois. Sempre del misticismo, anche se di tutt’altra natura, troviamo nelle partiture russe Rêverie op. 24, Concerto per pianoforte e orchestra in fa diesis minore op. 20 e Sinfonia n. 3 “Divin poème” in do minore op. 43 che scandiscono l’ultima parte del Portrait Scriabine (venerdì 4 aprile), affidato all’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e al pianista Alexei Volodin sotto la bacche di Alexander Vedernikov, direttore musicale del Teatro di Bolshoi dal 2001 al 2009. Sabato prosegue il Portrait Haydn con le accattivanti sinfonie nn. 101 (L’Horloge) e 104 e il Concerto per clavicembalo e orchestra n.11 in re maggiore. Per festeggiare il trentesimo compleanno, il festival organizza il 6 aprile una serata di gala che riunisce compositori, musicisti, poeti, studenti che hanno scritto la storia del festival: una maratona di appuntamenti che spazia dal classicismo viennese alla musica contemporanea di Francesco Filidei, dalla musica tradizionale dei fratelli Bottasso alla divertente e originale formazione austriaca The Vegetable Orchestra per chiudere festosamente con le formidabili sonorità jazz di Marc Ducret e Louis Sclavis. Protagonisti del quinto e ultimo weekend (10-13 aprile) la musica contemplativa e raffinata di Debussy (Estampes), Ravel (Gaspard de la nuit) e Messiaen (Extraits des Vingt regards sur l’Efant Jésus) nella lettura della prodigiosa pianista francese Marie Vermeulin; l’energia e il lirismo delle pagine russe di Scriabine, Rubinstein e Rachmaninov affidate alla sensibilità del violoncellista Christian-Pierre La Marca accompagnato dal pianista Eric Le Sage; i quartetti di Haydn e la giornata marocchina che, rifuggendo cliché e folklore, raduna artisti esperti conoscitori della tradizione andalusa, berbera e africana

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