Montecarlo - 14 Marzo-13 Aprile
2014, XXX edizione
Il Printemps DESarts de Monte-carlo
compie 30 anni
Il Festival Printemps des Arts festeggia il suo trentennale con
un’edizione all’insegna della scoperta, dell’audacia e del gusto, che, dal 14
marzo al 13 aprile 2014, colorerà di note il Principato di Monte-Carlo e la
Costa Azzurra. Appuntamenti con la musica, la danza, le arti plastiche e
numerose prime esecuzioni assolute scandiranno i 5 weekend in cui è articolato
il festival. “L’edizione 2014 offrirà al pubblico l’occasione per conoscere
forme e stili che sposano musica, teatro, danza includendo le culture
extraeuropee”, spiega il direttore artistico e compositore Marc Monnet, “nessun
confine geografico, storico o stilistico ma piuttosto il desiderio di puntare
sulla qualità e su forme artistiche inedite, evocative e accattivanti”. E già
dal weekend inaugurale del 14-16 marzo il Printemps des Arts, apprezzato da un
pubblico sempre più internazionale, cattura l’attenzione con la musica
visionaria di Scriabine e la Nuit ungherese consacrata a Ligeti. Per la
chiusura domenicale il pianista Philippe Bianconi sonda le affinità nascoste della
produzione di Bartók e Debussy. Il secondo weekend (20-22 marzo) apre giovedì
con la straordinaria creatività di autori moderni e contemporanei: le
composizioni Induction di Jodlowski con la coreografia di Gaetan Morlotti,
Momente di Stockhausen e La Bocca, I Piedi, Il Suono per 104 sassofoni di
Sciarrino sono affidate all’Ensemble Intercontemporain, una delle formazioni
più accreditate nell’ambito della musica contemporanea, alla guida del grande
direttore d’orchestra e compositore ungherese Peter Eötvös. Il giorno
successivo si cambia registro per passare al classicismo di Haydn e in
particolare all’atmosfera intensa e intima dei suoi quartetti, affidati al
Quartetto Parker, giovane formazione americana connotata da equilibrio ed
eleganza. Sabato la musica da camera di Haydn – a cui quest’anno il festival
dedica un portrait - sarà accostata ad autori del barocco italiano e
d’oltralpe, mentre domenica prosegue il Portrait Scriabine con il raffinato
pianista Geoffroy Couteau e l’imponente affresco sinfonico Prométhée ou le
Poème du feu op. 60 interpretato dall’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo e
dal pianista François-Frédéric Guy alla guida di Michail Jurowski. Per il terzo
weekend (27-30 marzo) la storica Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli
e l’Europa Galante, guidata da Fabio Biondi, propongono la deliziosa opera per
marionette in miniatura Philemon und Baucis che Haydn scrisse per il pubblico
raffinato della corte di Estherháza. Seguono tre intense giornate con
appuntamenti dalla mattina alla sera dedicati al Giappone nelle differenti
declinazioni di danza butoh, musica contemporanea, con un omaggio all’antica
tradizione della cerimonia del tè e alle opere di autori che, come Debussy e
Ravel, dal Paese del Sol levante hanno tratto ispirazione. Humor e levità
caratterizzano il Printemps des Arts e fanno capolino, in particolare, nel
quarto weekend (2-6 aprile) con Bibilolo di Marc Monnet, performance di clown e
musica elettronica. Sempre nell’ambito di questo fine settimana a La Turbie,
nei pressi di Monaco, è possibile apprezzare una serata dedicata alla musica
profona medievale, ode mistica all’amore eterno con l’Ensemble Gilles Binchois.
Sempre del misticismo, anche se di tutt’altra natura, troviamo nelle partiture
russe Rêverie op. 24, Concerto per pianoforte e orchestra in fa diesis minore
op. 20 e Sinfonia n. 3 “Divin poème” in do minore op. 43 che scandiscono
l’ultima parte del Portrait Scriabine (venerdì 4 aprile), affidato
all’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e al pianista Alexei Volodin sotto
la bacche di Alexander Vedernikov, direttore musicale del Teatro di Bolshoi dal
2001 al 2009. Sabato prosegue il Portrait Haydn con le accattivanti sinfonie
nn. 101 (L’Horloge) e 104 e il Concerto per clavicembalo e orchestra n.11 in re
maggiore. Per festeggiare il trentesimo compleanno, il festival organizza il 6
aprile una serata di gala che riunisce compositori, musicisti, poeti, studenti
che hanno scritto la storia del festival: una maratona di appuntamenti che
spazia dal classicismo viennese alla musica contemporanea di Francesco Filidei,
dalla musica tradizionale dei fratelli Bottasso alla divertente e originale
formazione austriaca The Vegetable Orchestra per chiudere festosamente con le
formidabili sonorità jazz di Marc Ducret e Louis Sclavis. Protagonisti del
quinto e ultimo weekend (10-13 aprile) la musica contemplativa e raffinata di
Debussy (Estampes), Ravel (Gaspard de la nuit) e Messiaen (Extraits des Vingt
regards sur l’Efant Jésus) nella lettura della prodigiosa pianista francese
Marie Vermeulin; l’energia e il lirismo delle pagine russe di Scriabine,
Rubinstein e Rachmaninov affidate alla sensibilità del violoncellista
Christian-Pierre La Marca accompagnato dal pianista Eric Le Sage; i quartetti
di Haydn e la giornata marocchina che, rifuggendo cliché e folklore, raduna
artisti esperti conoscitori della tradizione andalusa, berbera e africana
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