Giuseppe Pennisi
Il 22 giugno inizia una nuova tornata di scioperi delle masse artistico-tecnico-amministrative delle fondazioni liriche. Ci sono state già manifestazioni alla Scala ed all’Arena di Verona. Vengono minacciati scioperi ad oltranza se il Parlamento non respingerà il decreto legge sull’inizio di riforma del settore già convertito in norma dal Senato, con l’opposizione unicamente dell’Italia dei Valori (IdV). Un senatore IdV è strettamente imparentato con l’ex Sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Francesco Giambrone , di recente congedato dal Sindaco della città del Giglio, Matteo Renzi. Le illazioni e le malignità sono sin troppo facili.
. Nessuno ha spiegato come mai in Italia alle masse artistiche è stato sino ad ora consentito di esercitare anche come liberi professionisti (pur se dipendenti a tempo pieno delle fondazioni) e perché i teatri hanno livelli di produzione bassissimi, i costi di una rappresentazione sono il 150% della media dell’Ue a 15 ed oltre il 200% dell’Ue a 27. Gli scioperi e le agitazioni stanno allontanando il pubblico (peraltro non numeroso)
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