II nodo degli esuberi di quella che fu l’Alitalia e dell’indotto sta ottenendo a livello nazionale un’attenzione minore di quella che merita. Riguarda principalmente Roma ed il Lazio; in una fase di recessione, minaccia non soltanto di aggravare la situazione nella Capitale e nel suo hinterland ma d’avere ripercussioni in tutto il Paese. Il “Rapporto 2008 sulla società e sull’economia nel Lazio”, preparato da Sviluppo Italia per la Regione traccia, in base ai dati sino a fine 2007, un andamento sostanzialmente positivo: un aumento netto di 10.000 imprese nei 12 mesi, un leggero incremento del tasso di disoccupazione (appena superiore peraltro alla media nazionale) , un contributo al pil nazionale (11%) secondo unicamente a quello della Lombardia, un forte accento su scienza e tecnologia (caratterizzato dall’alto numero di università , studenti, docenti e dall’importanza della rete di ricerca, oltre che da alcune industrie di punta).
La lunga agonia dell’Alitalia, da marzo insolvente nei confronti del proprio indotto, è una minaccia su cui Il Tempo pone l’accento da mesi. Come disse l’allora Sindaco di Firenze, Piero Bargellini, nei giorni dell’alluvione nella città del giglio, il problema non si risolve con i piagnistei. Anche perché il centro sinistra nazionale e locale hanno lasciato le casse vuote, spendendo e spandendo all’inseguimento dell’effimero e per opere non necessarie come l’ormai notoria teca dell’Ara Pacis. Cosa fare?
In primo luogo, impedire che il quadro diventi ancora più grave. Molto dipende dalla scelta di partner straniero che tra breve farà la Cai. AirFrance-Klm è stata per anni associata con Alitalia in Sky Team ; esiste una forte consuetudine a lavorare insieme, al code-sharing delle rotte , a servizi in comune. Si andrebbe sul consolidato. AirFrance-Klm ha però un unico “maxi-hub” – a Parigi- ed un “midi-hub” a Amsterdam. Un matrimonio tra Cai e AirFrance-Klm farebbe diventare Fiumicino il “midi-hub” per il medio Oriente, l’Africa e le rotte meridionali verso l’Estremo Oriente. Nozze con Lufthansa vorrebbe dire sposarsi chi è alla ricerca di un quarto “hub” (con Francoforte e Monaco- ed il “midihub” di Berlino-Tegel) e pensa di averlo trovato a Malpensa. Un matrimonio con Lufthansa vuole dire maggiori problemi per Roma e per il Lazio. La Cai è un’impresa privata, ma è bene che si sia tutti consapevoli delle ramificazioni economiche e sociali delle sue scelte.
In secondo luogo, si combatte l’aggravarsi della recessione non solo con finanziamenti pubblici e sgravi tributari, ma anche alleggerendo il carico regolatorio. E’ messaggio chiaro e forte venuto dall’International Regulatory Reform Conference 2008, tenuta a Berlino dal 16 al 18 novembre e da un’interessante analisi di Bankitalia (Il “Temi di discussione” n. 675). La Regione, la Provincia ed il Comune dovrebbero predisporre (se possibile insieme) un programma aggressivo di de-regolazione per fare sì che nel Lazio (come in Francia, non nel paradiso del liberismo) un’impresa possa decollare in otto giorni.
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