venerdì 15 febbraio 2008

DUE SETTIMANE DI FESTA INTERNAZIONALE PER I 100 ANNI DELL'ORCHESTRA DI SANTA CECILIA

Dal 16 al 25 febbraio il Parco della Musica di Roma (ed altre città italiane) saranno in festa per celebrare il centenario dell’Orchestra sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. L’Accademia è molto più antica: venne istituita da Papa Sisto V nel 1585. La creazione di una formazione dedicata interamente alla sinfonica (ed ora anche al teatro in musica in edizioni semi-sceniche) rappresentava un’assoluta novità nel panorama italiana dell’inizio del Novecento quando gran parte delle orchestre erano quelle dei teatri d’opera. Solo più tardi vennero costituite le sinfoniche dell’Eiar , prima, e della Rai, poi – oggi confluite nell’Orchestra sinfonica nazionale di Torino.
Adesso, la sinfonica di Santa cecilia da ottobre a giugno attira circa 9.000 spettatori la settimana ad ascoltare la grande musica con programmi che coniugano il repertorio classico con il Novecento “storico”; nelle sale più piccole del complesso ci si spinge sino alla contemporaneità ed all’avanguardia, nonché all’interazione con altri generi. La festa comprende tre repliche del programma inaugurale dal 16 al 19 febbraio a Roma (con tourné a Perugia, Ferrara, Parma e Torino sino al 25 febbraio). Nella capitale ci sarà pure una maratona musicale con spettacoli per lo più gratuiti dalle 10 alle 22 di domenica 17 febbraio nelle cinque sale di cui è dotato il Parco della Musica. E’ una maratona internazionale in cui a Beethoven, Schumann, Brahms ed al barocco vengono affiancati il jazz, dixieland, il tango, il fox-trot, la canzone americana e molto altro.
Quando, nel febbraio 1908, alle 16 del pomeriggio, veniva inaugurata a Roma la sinfonica di Santa Cecilia la sua sede era una delle più grandi sale da concerto del mondo, l’Augusteo, con 3500 posti. Svettava sul cocuzzolo del Mausoleo di Augusto, (ora Piazza Augusto Imperatore) ed altro non era che l’anfiteatro Corea (dal nome della famiglia proprietaria), ricoperto e ristrutturato. Prima di essere trasformato in un auditorio con un’acustica di cui ancora si raccontano meraviglia, l’anfiteatro era un politeama adibito a spettacoli di varia natura – anche circensi. Anfiteatro Corea e Aditorium Augusteo sono stati demoliti nel riassetto urbanistico dell’area negli Anni Trenta, mentre il Mausoleo di Augusto, che di tale riassetto sarebbe dovuto diventare il punto centrale d’attenzione e di attrazione, attende da oltre 70 anni di essere aperto al pubblico. Secondo l’uso dell’epoca, il programma del concerto inaugurate (replicato oggi con la bacchetta di Antonio Pappano), era eterogeneo: coniugava “classici” come la sinfonia de “L’Assedio di Corinto” di Rossini, l’Eroica di Beethoven, una parte di una sonata di Mozart (difficile comprendere perché non venisse eseguita integralmente), con l’ouverture del “Tannhäser” ed il “mormorio della foresta” di Wagner. La musica di Wagner era allora considerata innovativa rispetto a quella di Rossini, Beethoven e Mozart. Il programma verrà portato nella tournée che si conclude il 25 febbraio al Lingotto.
In margine alle manifestazioni viene inaugurato il nuovo museo degli strumenti musicali, il secondo di questo genere a Roma – il primo, frutto della passione di un collezionista privato, è in una ex-caserma nei pressi della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Il nuovo museo è, con la medioteca in funzione da qualche anno al Parco della Musica, è una chicca per i più giovani a ragione dello spazio dato anche alla live electronics.

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