Così come il lutto si addice ad Elettra – secondo il drammone ( 9 ore di spettacolo) di Eugene O’Neill -, agli economisti non si addice la marsina. Nel tentativo di dare al PD l’immagine di soggetto politico di centro a vocazione maggioritaria, e di fare così dimenticare agli italiani l’esperienza del Governo Prodi (e dei quattro Governi succedutesi dal 1996 al 2001), WV (Walter Veltroni) ha lanciato una campagna acquisti tra gli economisti. Dio solo sa se ha bisogno di aiuto da parte di economisti: nel dodecalogo (termine infausto data la sorte avuta da quello stilato da Prodi un anno fa nella Reggia di Caserta) i buchi in materia economica sono pari alle contraddizioni. WV ha esigenza di un apporto serio per indicare agli elettori come a) risolvere la falla di 8-12 miliardi di euro che verosimilmente in giugno apparirà nei conti pubblici, b) dare corpo a liberalizzazioni e privatizzazioni, c) modificare parti del dodecalogo che irritano (a ragione) sindacati e donne. E via discorrendo.
Il corteggiamento di WV nei confronti degli economisti (specialmente di quelli che coniugano la vita accademica con la professione di editorialisti presso testate come “Il Corriere della Sera”,”Il Sole-24 Ore”, “La Stampa”, Repubblica”) non ha, però, l’obiettivo di correggere il dodecalogo. Vuole arruolare, nella veste di candidati e – chissà- di deputati e senatori firme autorevoli che lo fiancheggino sia che vinca sia che perda. E’ in fase avanzata – si dice – l’arruolamento dell’intera redazione del periodico on line www.lavoce.info.
Nell’augurare che i colleghi diano un’eloquente smentita, vorrei ricordare che nei 16 anni vissuti a Washington ho avuto grande dimestichezza con economisti di sentimenti “democratici” come Arthur Okun e di sentimenti “repubblicani” come Arthur Burns. Pur se ambedue furono, in differenti Amministrazioni, Presidenti del Comitato dei Consiglieri Economici della Casa Bianca (ed il secondo anche della Federal Reserve), non accettarono mai candidature od incarichi di parte proprio per preservare l’indipendenza e l’onestà intellettuale che deve contraddistinguere l’economista. Burns (grande giocatore di bridge) diceva che altrimenti anche i maggiori economisti avrebbero fatto la fine del gigante della musica Joseph Haydn- 1760 al 1690, alla corte degli Esterházy doveva indossare la marsina (come il resto della servitù). Più severo Okun (superbo inventore di cocktail al gin): alla corte di Hitler, il compositore Carl Orff non portava la marsina ma era come se lo facesse. WV non ricorda che il lavoro più noto di Orff (composto nel 1937 per un “evento”, si direbbe oggi, a Norimberga) venisse regolarmente suonato alle manifestazioni della Fgci da lui guidata. Accompagna ancora le “adunate” nelle città dove giunge il bus del PD. Freud, Jung e Adler (discordi su tante cose) avrebbero detto che è un lapsus rivelatore di ciò che intende fare con gli economisti e gli editorialisti “a Palazzo”.
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