venerdì 17 agosto 2007
PER ALITALIA MEGLIO UNA SOLUZIONE CON VASTI OBIETTIVI
Il primo agosto, il CdA di Alitalia avrebbe dovuto partorire quel piano industriale - base per una nuova asta, gara o selezione competitiva di sorta per porre in vendita la partecipazione di controllo del Ministero dellEconomia e delle Finanze (Mef) nellazionariato della compagnia. In effetti, lunico atto significativo del CdA 蠳tata la nomina di Maurizio Prato (un pedigree tutto Iri d.o.c.) a Presidente ; il resto 蠳tato rinviato ad una nuova seduta del CdA in programma a fine mese- pare proprio il 31 agosto. Una strategia da temporeggiatore da parte del nuovo management, nonostante la s.p.a. sia con lacqua alla gola ed abbia liquiditࠩn cassa sino alla fine dellanno (pur con un debito stratosferico e perdite di 2 milioni di euro al giorno)? Oppure, nel silenzio, sia sta operando per una di quelle soluzioni di cui Prato ha molta esperienza e che non passano n頰er una privatizzazione n頰er una cessione di ramo aziendale? Secondo le voci che circolano nei corridoi semi-vuoti dei Palazzi romani, ma anche in quelli della Washington-che-puFondo monetario, Banca mondiale, Tesoro Usa) dove in agosto si lavora tanto quanto nel resto dellanno le vacanze si prendono spesso in coincidenza con il Natale -, lassordante silenzio vuole dire che 蠳cattato il Piano B. MF lo ha anticipato la primavera scorsa (senza ricevere alcuna smentita): ove fosse fallito il beauty contest come 蠡vvenuto si sarebbe tentata la strada dellaumento di capitale ampliando la compagine azionaria con lingresso di privati (anche stranieri). E un Piano B che non aggrada tutte le componenti del Governo non piace ai riformisti liberalizzatori e privatizzatori. E di gradimento del Ministro dei Trasporti., Alessandro Bianchi. Faute de mieux (mancando alternative migliori una nuova gara prenderebbe diversi mesi, una cessione a trattativa privata sarebbe di dubbia legittimitࠥuropea, oltre che italiana), pare sia questo il percorso che, in riserbo, viene perseguito per verificarne la validit࠰rima di portarlo al tavolo del Governo (con il rischio di una nuova rissa).Con quali interlocutori? Con alcuni Swf (Sovreign wealth fund), fondi di investimento molto liquidi controllati da Stati Sovrani e da essi utilizzati per operazioni allestero in portafoglio quanto dirette. Da lustri esistono quelli dei Paesi produttori ed esportatori di petrolio; chi scrive ha trattato con alcuni Swf addirittura negli Anni 70 quando era dirigente della Banca Mondiale. Allora alcuni Swf hanno dato vita allIfad (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo) che ha la propria sede al quartiere Laurentino a Roma. Da qualche anno si sono affiancati loro quelli dellex- Impero sovietico, di Paesi emergenti dellEstremo Oriente e dellAmerica Latina desiderosi di fare buoni investimenti che potrebbero pure volere dire rafforzare le loro flotte aeree nazionali ampliando i loro raggi di azione con partecipazioni appropriate oppure dando loro rami di qualitCi sono anche Swf pwer nulla esotici come il Norways Government Pension Fund, lAlaska Permanent Fund Corp e lAustralian Future Fund. Il settimanale The Economist ha dedicato, nel fascicolo del 28 luglio, uninchiesta al tema: gli Swf disporrebbero di una liquiditࠤi 1.500-3.500 miliardi di dollari (circa 1.200-3.000 miliardi di euro) con cui operare. Esperti del Fmi affermano che la stima 蠡pprossimata per difetto: i capitali Swf in cerca di impieghi sarebbero almeno 5.000 miliardi di dollari (attorno a 4.500 miliardi di euro). In un mese, alcuni Swf sono scesi in campo acquistando il Blackstone Group e fiancheggiando la Barclays nellOpa sulla Abn Amro. Linchiesta di The Economist sottolinea come sia essenziale che gli Swf seguano regole di trasparenza analoghe a quelle che la comunitࠦinanziaria chiede ad altri fondi internazionali. Un saggio di Larry Summers, ex- Segretario al Tesoro Usa, pone laccento sul fatto che i Swf possono spesso avere obiettivi pi vasti di quelli della redditivitࠦinanziaria.. Tutto sommato, questi non sono necessariamente difetti insormontabili per chi proviene dalla cultura Iri ed ha il mandato di salvare lAlitalia . Una modifica della compagine azionaria e lingresso di un Swf (tra quelli che hanno migliore reputazione) potrebbe tenere conto di quegli obiettivi pi vasti che assicurerebbero un riassetto di medio periodo concordato con le maggiori sigle sindacali. Tra gli Swf che hanno buona fama non ci sono soltanto quelli dellAlaska, dellAustralia e della Norvegia, ma anche quelli dei Dubai (con esperienza ormai pi che trentennale). Lo stesso Oil Stabilization Fund della Russia si dice a Washington- 蠵n partner affidabile. Meglio tenere le distanze invece dai Swf di Angola, Azerbaigian, Bolivia, Kazakshtan, e Venezuela. E bene saperlo ove mai i silenziosi ed operosi negoziatori agosti dellAlitalia (dopo il beauty contest) inciampino in promesse da marinaio.
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