lunedì 20 agosto 2007

CINQUE MOSSE PER ARRUOLARE I PARROCI NELLA LOTTA ALL’EVASIONE

Il Presidente del Consiglio Romano Prodi si è lamentato perché i parroci non operano attivamente nella lotta all’evasione. Non intende, ovviamente, farmi assumere in massa all’Agenzia delle Entrate. Vorrebbe, però, che nelle loro omelie domenicali ricordassero ai fedeli che evadere non è corretto. E che se si evade assai, si commette peccato (se veniale o mortale non spetta a Prodi stabilirlo).
Sarebbe fin troppo facile rammentare a Prodi che Santa Romana Chiesa si occupa di anime e non di esazione tributaria e contributiva, che le omelie sono a commento del Santo Vangelo, e che solo in un’occasione il Vangelo tratta di fisco. Il “date a Cesare ciò che è di Cesare, a Dio ciò che è di Dio” viene di norma interpretato come un precetto a non dimenticare di assolvere i propri obblighi nei confronti di Dio per tenere troppo dietro a quelli nei riguardi di Cesare (e le proprie carriere al seguito del Cesare di turno). In un volume sull’”etica dell’evasione fiscale” ormai divenuto un classico, il teologo cattolico Martin Crowe esaminò , nel 1944, 500 anni di dottrina della Chiesa giungendo alla conclusione che se la pressione fiscale supera un terzo del pil, diventa arduo per i fedeli assolvere i propri obblighi nei confronti di Dio, e della Chiesa. Il Consiglio dei Rabini Usa è giunto a conclusioni analoghe. In periodi di pace, anche a ragione di questi richiami, la pressione fiscal-contributiva Usa si è sempre tenuta al di sotto del 30% del pil.
.Da cittadini che intendono praticare la misericordia, però, si deve dare una mano al nostro Presidente del Consiglio, così traballante ed affaticato sulla via delle vacanze del Castello familiare di Bebbio dove il 9 agosto festeggerà i suoi 68 anni attorniato da parenti ed amici.
In primo luogo, è urgente che Prodi onori la promessa fatta agli italiani nell’autunno 1997 di restituire loro la cosiddetta eurotassa non appena entrati nella moneta unica (ed in grado di farlo). Il mio parroco afferma che chi dice bugie ha il naso lungo. Non so se a Prodi si è allungato il naso ma l’eurotassa non è stata mai completamente restituita neanche nella scorsa maxi-finanziaria di 40 miliardi di euro (mentre secondo l’Ue ed il Fmi ne sarebbe bastati 15 miliardi). Il teologo Bruno Forte ha sottolineato come italiani e tedeschi siano stati pronti a fare sacrifici durissimi a fronte delle promesse di De Gasperi ed Adenauer – i quali conducevano vita austera (niente feste in castelli) e mantenevano gli impegni.
In secondo luogo, è essenziale che Prodi dia una prova concreta di volere dare corpo ad una politica per la famiglia, abrogando dalla prossima finanziaria quella imposta di successione che ha appena introdotto. L’Italia è uno dei pochi Paesi a mantenerla. Tale imposta Mina il significato profondo del lascito da generazione in generazione. In parallelo, Prodi dimentichi, una volta per tutte, di Dico & similia che indeboliscono il concetto di famiglia.
In terzo luogo, si impegni a portare la pressione fiscale-contributiva dal 44% circa (la più alta al mondo) al 33% della regola aurea di Crowe entro la fine della legislatura, eliminando spese inutili (da quello dello spacchettamento dei ministeri a quelle della iperburocrazia). E’ impegno che può essere facilmente monitorato (come quello relativo alla “eurotassa”).
In quarto luogo, vieti a tutti i 112 componenti dell’Esecutivo di praticare la parapsicologia – le sedute spiritiche non sono mai state viste con favore da Santa Romana Chiesa che pur riconosce casi di esperienze sovrannaaturali (di solito riservate a chi è sulla via della santità non a medium di professione o da strapazzo).
In quarto luogo, anche l’immagine conta. Senza volere fare moralismi di bassa lega od entrare in giudizi di merito, i sondaggi suggeriscono che ai cattolici, quali che siano le virtù e le debolezze dell’uomo, la nomina di Silvio Sircana a portavoce del Governo non è andata giù molto bene. Sircana potrebbe, nell’interesse suo e di tutti, completare il corso di laurea che pare non abbia terminato per dedicarsi alla politica.
Con queste cinque regole, da fare proprie il 9 agosto nei propositi di compleanno, Prodi potrà avere la collaborazione di qualche parroco (e pure di qualche rabbino) nella lotta all’evasione.

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